“ Furiosa: A Mad Max Saga ” – Recensione in Anteprima. Al cinema dal 23 Maggio 2024

22 Mag, 2024

Mentre il mondo va in rovina la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di Motociclisti guidata da Dementus e attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere insieme i mezzi per trovare la strada di casa.


Il nuovo film diretto da George Miller è ancora una volta una precisa e magnifica rappresentazione di come dev’essere realizzato un grande film a livello tecnico ed estetico. Nelle sue due ore e mezzo non c’è nessun elemento fuori posto, nessuna sbavatura e ogni scena, che sia dazione o più di stampo narrativo, riescono ad essere sempre migliori della precedente e a segnare vette altissime. 


Risulta certo inevitabile fare un confronto non tanto con i film della saga originale con protagonista Mel Gibson perché sarebbe inutile visto che  mezzi tecnici e il gusto di fare un certo di tipo di cinema è mutato nel tempo ma soprattutto con il film uscito nel 2015 con Charlize Theron e Tom Hardy. In tal senso allora “Furiosa” è certo una corsa esagerata che mette in scena un futuro distopico fatto di uomini e donne senza scrupoli ma qui la storia e l’andamento del film sembra essere meno potente, meno esagitato e maniaco con più momenti riflessivi. Ne viene fuori il capitolo più meditativo, ordinato e pieno di moniti moralistici con la voglia di costruire maggiormente il mondo tra personaggi e luoghi da esplorare magari da sfruttare per capitoli successivi. 


George Miller non delude nel dirigere scene impeccabili e originali pur rimanendo coerente col suo stile già visto in precedenza e ancora una volta accompagnate dalla colonna sonora di Junkie XL. Lo sguardo feroce di Anya Taylor-Joy è pura attrattiva anche se arriva a film troppo inoltrato che si bilancia con una pazzia, a tratti manieristica, di Chris Hemsworth per un duello affascinante che si porta avanti in modo convenzionale e pieno di un maggior numero di dialoghi rispetto a come abbiamo conosciuto questa saga.  


L’effetto esplosivo e sorprendente di “Fury Road” viene meno e sebbene questo capitolo perde di forza e cerca di recuperare con personaggi più umani del solito, alla fine ne viene una continuazione di questo mondo di altissimo livello (cosa da non sottovalutare) ma che per certi versi non è cosi indimenticabile anche se rimane selvaggiamente e piacevolmente divertente. 


Andrea Arcuri