ANETTE OLZON ” Rapture ” – Recensione. Disponibile in Vendita

11 Mag, 2024

Anette Olzon, l’ex cantante dei Nightwish e una-metà del dinamico duo dietro The Dark Element insieme a Jani Liimatainen, è tornata con il suo attesissimo terzo album solista, “Rapture”.Destinato ad affascinare il pubblico di tutto il mondo, “Rapture” promette di offrire una miscela elettrizzante di melodie pesanti e voci impennate che consolidano lo stimato status di Anette Olzon come uno dei voci femminili di punta del genere metal.

La cantante si presenta con l’energica “ Heed The Call ” ed è subito musica di quelle potenti. Suona come una vera affermazione dei propri intenti e del proprio passo con l’aiuto di musica martellante e momenti di canto growl. C’è una precisa scelta, in alcuni passaggi, di spezzare il ritmo per poi ripartire ancor più veloce e spingere in maniera sempre più altisonante e funzionale. Ecco arrivare ” Rapture ” accompagnata da un videoclip totalmente immerso nella computer grafica. La canzone ha un’ottima presa sul pubblico per la sua carica rock e il suo riuscire ad entrare bene in testa anche se la sua durata, oltre cinque minuti, ne fa perdere lo slancio perché dopo un pò risulta ripetitiva. Il videoclip risulta solo un esercizio di stile non di altissima qualità estetica e neanche tanto originale. La successiva ” Day Of Wrath ” è sicuramente una delle canzoni più rumorose e variegate dell’album. Un insieme di stili e cambi di registro la caratterizzano con improvvise accelerate e canti con strofe sconnesse e sconnessioni varie. Sembra un vero tour de force per un brano che potrebbe non piacere a tutti. 

E’ il momento di ” Requiem ” dal profondo stampo clerico/gotico. Una ballata ordinata nella sua esecuzione che possiede classicismo m a anche soprattutto una forza dirompente di sottofondo che conquista e ne costruisce una struttura solida che si ricorda anche dopo l’ascolto con molto piacere. L’assolo di chitarra nel mezzo è da brividi per poi riprendere ritmo. ” Arise ” prova a ripetere certe sonorità ormai appartenenti all’artista ma non riesce a rendersi unica e distinguibile. Magari basterebbe ascoltare questa canzone prima di altre per apprezzarla di più ma dopo altri ascolti risulta uno stile che troppo similmente si ripetere e manca di originalità oppure è solo questione di gusti.  ” Take a Stand ” è la tipica canzone che rende molto di più dal vivo che sull’album. Possiede un trasporto di fondo fatto di cori galvanizzanti e una voglia di cantare insieme. Il valore aggiunto è proprio la seconda voce che ne enfatizza la componente più di trasporto e i cori epici fanno da collante per il pubblico  e risulta ben organizzata e funzionale in tutte le sue parti. ” Cast Evil Out ” dimostra la grande capacità della cantante di saper gestire modulazioni differenti cambiando anche stile. Sicuramente in questo caso, meglio rispetto a tentativi precedenti regalando al pubblico un brano che funziona nel suo complesso con scelte tecniche davvero interessanti e originali ma soprattutto funzionali . 

Greedy World ” è dinamismo, divertimento  e potenza. Inizia da subito in maniera energica e procede con ritmo sostenuto fino a lungo assolo di chitarra, arrivano cori epici a via con una parte più veloce e magnetica. Siamo quasi alla fine ma c’è tempo per ascoltare  ” Hear My Song ”, un brano che dimostra la capacità e voglia di Annette di mettere in scena emozioni profonde senza per forza correre veloce. Un brano unico per la cantante, diverso da quello che abbiamo ascoltato perché è carico di emozioni spogliandosi di sovrasti musicali con la voce dell’artista prima da sola, poi accompagnata da un pianoforte per lasciare spazio alla chitarra ed emozionarci ancora. Con “Head Up High” torna lo stile di Annette come lo conosciamo con un brano veloce e dinamico fatto di rock sostenuto e coinvolgente. Anche qui ci sono tutte le caratteristiche che abbiamo già ascoltato, cambia solo il ritmo di fondo e un paio di momenti più chiacchierati ma che durano solo un attimo. L’ultima canzone presente è ” We Search For Peace ” che chiude l’album decisamente in salita. Un brano di quelli da cantare e che non ti lasciano fermi un attimo tra passaggi di forte atmosfera lugubre e passaggi galvanizzanti.  Una maniera altisonante a tratti epica di forte trasporto per chiudere questo album nel migliore dei modi.  

Tracklist:

1 Heed The Call
2 Rapture
3 Day Of Wrath
4 Requiem
5 Arise
6 Take A Stand
7 Cast Evil Out
8 Greedy World
9 Hear My Song
10 Head Up High
11 We Search For Peace

Band Members:

Anette Olzon – Vocals
Magnus Karlsson – Guitar Bass Keyboards
Anders Köllerfors – Drums

Andrea Arcuri