“ Fallout  ” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Prime Video dall’11 Aprile 2024

10 Apr, 2024

Basata su uno dei più grandi franchise di videogiochi di tutti i tempi, Fallout è la storia di chi ha e chi non ha in un mondo in cui non è rimasto quasi più nulla. 200 anni dopo l’apocalisse, i tranquilli abitanti dei lussuosi rifugi antiatomici sono costretti a tornare nell’infernale paesaggio contaminato dalle radiazioni che i loro antenati si sono lasciati alle spalle e con stupore scoprono che ad attenderli c’è un universo incredibilmente complesso, allegramente bizzarro e estremamente violento. 

La serie TV di Prime Video è ambientata nel 2296 cioè a 9 anni di distanza dalle vicende raccontate in “Fallout 4” che è l’episodio cronologicamente più avanti di tutti. Gli autori Jonathan Nolan, Lisa Joy e Geneva Robertson-Dworet non cerca di fare un reboot di tutta la saga videoludica di Bethesta ma lo presenta al pubblico come un nuovo capitolo quasi indipendente dai capitoli precedenti.

 

Ovviamente questo porta dei lati positivi e altri negativi.

 

Iniziamo da quest’ultimi.. 

Presentare al pubblico un nuovo universo al pubblico costringe lo spettacolo a portare avanti la narrazione e allo stesso tempo a dare spiegazioni riguardo alcune “leggi” che caratterizzano questo vasto mondo. Tali aspetti quindi devono riuscire a rendere il tutto affascinante, credibile e comprensibile al pubblico senza però dimenticare i fan più appassionati e creando delle storie che procedono e non rimangono ferme e incastrate in lunghi dialoghi espositivi.

 

Ora passiamo ai lati positivi…

Gli autori sono riusciti a dare alla serie uno specifico tono che si differenzia da tanti altri tratti da fonti differenti. “Fallout” si distingue non solo per oggetti, personaggi, i concetti di Vault o altro ma ogni fotogramma ha uno stile grafico e registico ben preciso. Inoltre sa serie riesce a essere tanto coerente con quello che conosciamo dai videogames ma anche a sapersi sorreggere sulle proprie gambe (narrative) in modo coerente e credibile. Un altro aspetto da precisare è nel suo essere contorta e stare attenti a non perdersi i vari snodi narrativi. Non stiamo parlando di quella difficoltà nel seguirle la vicenda come in “Westworld”, altro prodotto di Nolan & Joy ma è giusto precisare ad un pubblico desideroso di un semplice prodotto d’intrattenimento che siamo di fronte a una storia dalle molteplici sfaccettature e tantissime chiavi di lettura.

 

I personaggi che impariamo a conoscere ricrescono ad essere caratterizzati e interpretati nel migliore dei modi. Lucy si ritrova a conoscere per la prima volta il mondo al di fuori del Vault e il tono messo in scena è tanto drammatico quanto ironico. Maximus, aspirante scudiero della Confraternita dell’Acciaio tenterà in ogni modo di diventare un Cavaliere. Sebbene a guardare i primi episodi sembra quello meno interessante o sviluppato solo in parte, possiede quel fascino che lo tiene in bilico tra l’essere ingenuo ma anche senza scrupoli.Il più affascinante di tutti è un Ghoul cacciatore di taglie. Si tratta di un personaggio molto ben delineato che possiede una innata crudeltà ma allo stesso tempo profondamente tragico visto il suo passato.

C’è tantissima violenza con punte di splatter che ben si contestualizzano e si integrano con dei colori un po’ fumettosi così da rendere l’ambiente saturo di colori pastello soprattutto quando siamo dentro i Vault. Il continuo passaggio tra vari contesti e seguendo il viaggio dei tre personaggi protagonisti che spesso s’incontrano (più una quarta storyline), riesce ad essere sempre interessante grazie ad un taglio registico e di montaggio sempre pieno di sorprese e mai banale.

 

Andrea Arcuri