“ Race for Glory – Audi vs Lancia ” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 14 Marzo 2024

12 Mar, 2024

Nel mondo del rally, il 1983 è l’anno in cui si fece la storia, l’anno di Davide contro Golia, quello in cui lo sfavorito team Lancia, guidato dal carismatico Cesare Fiorio (Riccardo Scamarcio), affronta il potente team Audi in una delle più grandi rivalità della storia dello sport. Utilizzando tutti i trucchi a sua disposizione e piegando le regole, Fiorio si addentra in territori pericolosi, dentro e fuori la pista, per una vittoria che sembra essere impossibile.
 
Sebbene avvicinandosi al film, ancor prima di averlo visto, si può pensare a rimandi più o meno velati a “Le Mans ’66 – La grande sfida” oppure “Rush” anche per la presenza di Daniel Brühl, c’è da dire che questo film si distacca dal genere cercando una strada propria. Diretto da Stefano Mordini il film ricostruisce con alcune dichiarate licenze politiche la vittoria al rally del 1983, l’ultima per un’auto con due ruote motrici. Non sono assolutamente i cambi a livello storico a dare fastidio, molti film li usano e plasmano le storie con licenze poetiche, solo che la tanto preannunciata sfida tra “Davide e Golia” non viene molto fuori perché la controparte che si oppone a Davide Floria rimane sempre sullo sfondo e sembra quasi un personaggio come tanti. 
 
Per fortuna l’operazione fortemente voluta dallo stesso Riccardo Scamarcio, vede messa in campo poca retorica passando parecchio tempo a spiegare e narrare pochi fatti davvero in maniera precisa ma scordandosi del suo insieme. Si perché in poco meno di due ore vediamo solo 4 tappe su 12 del campionato di rally così da non permettere allo spettatore di avere davvero un senso narrativo completo. Ne viene fuori un film mozzato sia nella ricostruzione storica sia nella forza drammaturgica con passaggi che neanche vengono suggeriti allo spettatore che si ritrova a vedere l’ultima tappa con un senso quasi di spaesamento. 
 
Si cerca in tutti i modi di farsi piacere il film e tutto sommato non si fa neanche così fatica. I momenti concitati sono presenti e gestiti al meglio, i personaggi ben recitati e soprattutto la parte sonora tra musica d’atmosfera e il rombo dei motori è di primissima qualità e non scade in certi prodotti dozzinali a cui purtroppo siamo abituati. Inoltre è da ammirare e premiare la voglia e tenacia, ancora qui si nomina Riccardo Scamarcio con la sua casa di produzione, nel cercare di portare in auge un genere di film molto maschile dove le donne sono messe in secondo piano e soprattutto non c’è una componente romantica a tutti i costi. Oltre a questo anche il genere dei film sulle corse in Italia ha poche pellicole da ricordare e per quanto possa avere alcuni difetti tutti legati all’insieme narrativo e non nella forma, ” Race for Glory ” può benissimo ambire ad un posto tra quelli da ricordare e non lasciarsi scappare. 
 
Andrea Arcuri