Un corso di sopravvivenza nella foresta, una donna che non fa ritorno al campo base, un’indagine sul riciclaggio di denaro, l’ombra di un serial killer e la disperata ricerca della verità. Chi sta mentendo? La seconda avventura di Aaron Falk, l’agente federale già protagonista di The Dry – Chi è senza peccato, arriva sul grande schermo con Force of Nature – Oltre l’inganno, trasposizione cinematografica del bestseller di Jane Harper.
Ci si addentra nella foresta pluviale più dura e profonda in questo nuovo capitolo delle storie di Aaron Falk mentre si cerca di raccontare temi profondi riguardo le incomprensioni tra i personaggi e altri aspetti dell’animo umano. Stiamo parlando di cinema che usa l’ambiente circostante nella sua natura più cruda, magnifica e a volte spaventosa per raccontare di “altro” con l’aiuto di performance di prim’ordine del cast scelto.
Si parte dall’indagine nel voler capire cosa sia successo ad un gruppo di donne che si perdono nella foresta e tra loro una purtroppo non torna viva. Il genere poliziesco viene usato per parlare di dramma ma a forza di voler usare altro, “Force of Nature” manca nella sua essenza di quello che in realtà vuole essere e trasmettere.
La tensione e la suspense non sono delle migliori e così facendo si rischia di non tenere il pubblico con il fiato sospeso. Gli stessi personaggi vengono messi in scena regalandoci monologhi e caratterizzazioni un po’ troppo precise e questo alla fine li rende poco interessanti. Ne viene fuori un film godibile e molto fedele ai libri di partenza, su questo i fan di Jane Harper saranno accontentati, per una storia interessante in molti aspetti ma non incisiva. Purtroppo per quanto si voglia scoprire quale sia la verità nascosta, il film non riesce a sfruttare appieno il suo potenziale e gli aspetti secondari come l’ambientazione risultano più interessanti di quelli centrali come i rapporti tra i personaggi.
Andrea Arcuri
