CATHUBODUA  – ” Interbellum “. Recensione. Disponibile in Vendita dal 24 Febbraio 2024

2 Mar, 2024

“Interbellum” ti colpirà in faccia, non solo emotivamente e liricamente ma anche musicalmente. Alle chitarre viene concesso un ruolo molto più importante nell’album e generano un’enorme forza trainante che ti trasporta attraverso le storie. Il prossimo album dei CATHUBODUA è crudo e più pesante di qualsiasi cosa la band abbia mai fatto prima, senza compromettere le epiche melodie del violino, le orchestrazioni paradisiache e l’immensa estensione vocale della cantante Sara!

“ Effigy Of Aftermath ” è una prima velocissima ed energica canzone presente nell’album. Il biglietto da visita con cui il gruppo si fa conoscere è di quelli che lasciano il segno per la sua forza che avvolge con passione ed estrema pulizia dell’esecuzione. C’è anche il momento per un breve intermezzo più rilassato per poi riprendere all’impazzata e andare veloce e spedito fino alla fine con moltissimi assoli degli strumenti del gruppo. Ecco arrivare ” Foretelling ” che è decisamente magnetica nel suo procedere grazie ad un suono di sottofondo che conquista, che ammalia e rapisce totalmente. Pian piano che procede diventa sempre più veloce e piena di suoni ancestrali, mistici che virano su sonorità metal/rock. Anche la successiva ” Will Unbroken ” cerca di trovare un suo passo armonico ma non ci riesce del tutto. In effetti contiene stili e movimenti troppo differenti per poter essere armonici e orecchiabili ma questo non significa che il brano non sia apprezzabile, anzi dimostra la capacità del gruppo di sapersi reinventare e proporre sempre qualcosa di differente. Che poi quello che propongo possa piacere è del tutto soggettivo.   

Con ” Amidst Gods ” il gruppo dà libero sfogo alla sua anima più cupa con suoni duri e un cantato a volte rabbioso e leggermente groove. Sono presenti anche toni e cori altisonanti con punte di lirica e momenti di accelerazione seguiti da altri più lenti e sentiamo una varietà di suoni strumentali che ti avvolgono totalmente. Siamo quasi alla fine ma c’è ancora tempo per “ The Mirror ” che risulta la più corta e soave dell’album. inizia con un tocco leggero tra canto delicato e suoni di sottofondo appena accennati e in perfetta armonia. Densa di significato nelle parole e toccante nel suo progredire in maniera perfetta. L’ultimo brano che propone il gruppo è ” Goddess Fallacy ” ed è una lunghissima ballata di oltre otto minuti che suona diversa lungo il suo percorso attraversando generi differenti e tutti perfettamente eseguiti dal gruppo. Dopo un breve intro ecco arrivare la parte veloce per andare avanti fino a circa la metà. Poi c’è un cambio di stile con l’aggiunta di un modo di cantare più groove e duro pieno di grida potenti. Ora è il momento della parte più leggera e qui vengono fuori le origini celtiche del gruppo per prendere pian piano ritmo e procedere verso la fine.       

Tracklist :

  1. Effigy Of Aftermath 
  2. Foretelling 
  3. Will Unbroken 
  4. Amidst Gods 
  5. The Mirror 
  6. Goddess Fallacy 

 

Contatti: 

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Andrea Arcuri