Il duo racconta: “Questo brano è nato per scherzo; si è evoluto con l’intenzione di rappresentare un ciclo di rinascita di una persona, che da timida e impacciata riprende in mano la propria sessualità e la propria forza, stravolgendo completamente i piani di chi le sta di fronte. Questa storia viene raccontata da un punto di vista diverso, divertente, cioè dagli occhi di una “lei/lui” che risponde al re della disco funky italiana, Pino D’Angiò, abbandonando le proprie insicurezze e abbracciando la propria sensualità.
Attraverso quest’ottica abbiamo dedicato il brano alla possibilità di sentirsi liberi, di poter scegliere, di essere vivi e di viversi appieno.”
La produzione del brano è stata interamente sviluppata da Matteo Sodano che, attraverso il groove e l’eleganza fornita dal polistrumentista Ruben Russo, ci porta direttamente su una dancefloor pronta ad esplodere insieme alle voci calde ed inconfondibili delle Moyre.
Il mix e il mastering invece sono state affidate a Ozzy Nakamura, fonico del Il Mago del Gelato e Marquis.
Le Moyre raccontano :“Questa scelta l’abbiamo ritenuta la più adatta per incanalare le nostre energie attraverso l’ausilio di qualcuno che ci permettesse di incrementare le potenzialità delle sonorità appartenenti a questo genere: ritmo, armonia, eleganza, paillettes.”
L’inizio di una fine o la fine di un inizio?
