“ Romeo è Giulietta ” – Recensione. Al Cinema dal 14 Febbraio 2024

14 Feb, 2024

Il grande regista teatrale Federico Landi Porrini (Sergio Castellitto) è alla ricerca dei suoi Romeo e Giulietta per l’opera che dovrebbe consacrare definitivamente il suo prestigio e concludere la sua carriera. Tra le candidate spicca Vittoria (Pilar Fogliati) che viene però esclusa a causa di un’ombra sul suo passato. Determinata a ottenere comunque un ruolo nello spettacolo e con la complicità della sua amica truccatrice (Geppi Cucciari), la giovane attrice decide di ritentare sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento. È così che si trasforma in Otto Novembre, si propone per il ruolo di Romeo e … ottiene la parte.

Il film si basa su due grandi e riusciti personaggi. Non Romeo & Giulietta nella definizione più classica di coppia bensì Vittoria e il regista dello spettacolo teatrale. Sono infatti loro due a dare forza e spinta al film perché se da una parte c’è l’aspirante attrice che cerca di farsi strada tra molti problemi e dubbi mentre rischia di mettere anche a dura prova l’amore verso il fidanzato; dall’altra c’è Federico che risulta un personaggio a volte odioso, sopra le righe ma con una fragilità interiore che viene fuori pian piano lungo il racconto.

Anche il resto del gruppo è perfettamente in parte e tutti vengono ben incastrati in una storia che si prende i suoi tempi, qualcuno potrebbe dire anche troppo per descrivere i contesti e i turbamenti personali di ognuno mettendo anche da parte scenette comiche di cui troppo spesso è pieno il nostro cinema.

Ne viene fuori un film coeso, regolare e coerente che non scivola (quasi) mai nel già visto o nella ricerca ad ogni costo di risate grossolane o lacrime facili. Sebbene potrebbe sembrare che alla fine lasci alcuni aspetti in sospeso, questa caratteristica è voluta per lasciar sedimentare i sentimenti e il senso stesso dell’amore in varie forme. Forse il nostro pubblico non è così abituato a finali sospesi e poco espliciti ma sebbene si senta un po’ un senso di inconcludente è bene anche dare declinazioni diverse da poter apprezzare.

Il suo limite sta’ tutto nella sua attitudine a sdoganare un certo cinema a cui siamo abituati ed è quindi avvertire il pubblico che per essendo uscito a San Valentino non vedremo scene stucchevoli o grandi dimostrazioni di amori impossibili che si lasciano per poi riprendersi. Allo stesso tempo pur essendoci nomi aderenti alla commedia all’Italiana come Pilar Fogliati e Geppi Cucciari, le risate sono ridotte a poche (ma efficientissime battute) per cercare di essere uno di quei film che fanno pensare e scaldano il cuore anche dopo la visione.

Andrea Arcuri