AKIAVEL – ” Vieni Vidi Vici “. Recensione. Disponibile in Vendita

3 Feb, 2024

Il terzo album del gruppo, “Veni Vidi Vici”, registrato presso Studio Art Music e masterizzato da Jacob Hansen (Arch Enemy, Volbeat, Flostam & Jetsam…), esce a dicembre 2022, accompagnato da due video musicali promozionali. Il gruppo si è esibito sui palcoscenici francesi sin dalla sua creazione, nei principali festival (Hellfest, Motocultor Festival, Plane’R Fest, Furios Fest, Mennecy Metal Fest…) così come nei concerti da headliner.

Purgatory ” è la prima canzone dell’album e anche il singolo estratto. Pieno di immagini molto suggestive che prendono spesso d’improvviso chi guarda il filmato e con il gruppo che suona spesso in controluce, il videoclip è fortemente ipnotico e ti entra fin sotto la pelle. La canzone è caratterizzata da un riff di chitarra indiavolato che porta avanti un’anima armonica, spezzata dal canto gutturale e deciso della cantante per uno tutti gli strumenti in una bellissima e magnetica canzone. Ecco arrivare ” [Help] Me too ” che possiede una carica dirompente anche se la canzone sembra essere costruita in maniera molto disordinata ma è solo un’impressione. Ascoltandola bene si nota un sound di fondo preciso nella sua costruzione e andamento mentre la voce racconta qualcosa di davvero significativo e profondo. Forse non una canzone per tutti ma merita sicuramente un secondo ascolto. La successiva ” Souls Of War ” è decisamente veloce e caratterizzata da una doppia voce che ne velocizza ancor di più la resa soprattutto all’inizio. Poi diventa più classica nell’andamento perdendo un po’ di slancio ma il continuo mutamento di stile la rendono molto interessante e decisamente ben riuscita nel suo insieme.   

 

Arriva la canzone ” Bye! ” che possiede punte di musica differente da quella che di solito il gruppo compone. Soprattutto nella doppia voce e in alcuni passaggi degli strumenti c’è la voglia del gruppo di essere differente e stupire il suo pubblico nel miglior modo possibile. Ne viene fuori una creazione interessante sotto molti punti di vista anche se spiazzante per alcuni versi ma non per questo da escludere o riascoltare. Il videoclip che accompagna ” Witchcraft ” trasmette la capacità e il senso narrativo del gruppo che in pochissimi minuti riesce a raccontare una storia potente e precisa. Pur con pochi mezzi, senza effetti speciali ma con un’ambientazione suggestiva e dei passaggi calibrati, il video racconta di un sacrificio da parte di alcune streghe mentre la band crea un sound pazzesco, ritmico e decisamente orecchiabile sia dal punto di vista degli strumenti (da chitarra da brividi) sia nel cantato con un trasporto con un tono di voce in cui si sente tutta l’emozione forte e profonda arrivando ad altissimi livelli e non sbagliando una nota. La parte musicale gli sta dietro alla perfezione ma è lei a dettare il ritmo, la cadenza e la forza vibrante di questo magnifico brano. Della successiva ” Thoughts Of A Survivor ” possiamo certo dire che risulta essere tra le più veloci realizzate dal gruppo. In sé contiene un sound dirompente che passa da momenti di vera follia anarchica fino ad altri che puntano più ad essere facilmente orecchiabili e quasi armonici. Una canzone ben realizzata che risulta bilanciata nel suo mix e che non vediamo l’ora di ballare in un loro concerto.  

 

Con ” A Few Words For Love ” c’è un po’ il sentore che sia troppo simile alla precedente perché la canzone punta molto sulla velocità. Certamente un orecchio allenato e capace ne riconosce le differenze a livello di arrangiamenti e resa ma per un fan occasionale non sembra esserci molta differenza anche se questo non significa che la canzone non sia da ascoltare e apprezzare. Siamo quasi alla fine ma c’è ancora tempo per ” Reign Of Lights ” che porta una ventata di novità con una presa energica ma capace di sorprendere tramite cambi di registro e un ritmo di sottofondo variegato. Una canzone ottima per il suo procedere e per la capacità di mettere in mostra una grande varietà musicale del gruppo che dimostra di saper amministrare e regalare metal potente anche se non per forza veloce. Siamo a ” Salvation ” dove si deve porre l’attenzione soprattutto sui riff di chitarra perché sono loro a dettare l’andamento e dare  forza alla canzone. Gli altri componenti del gruppo come la batteria e il canto gli vanno dietro ma la chitarra è lo strumento assoluto protagonista di questo bellissimo brano. L’ultimo brano che propone il gruppo è ” Rape The Limit ” e non poteva chiudere questa nuova uscita nel migliore dei modi. Il brano suona come una cavalcata velocissima, senza un attimo di respiro e dove ogni componente del gruppo trova il modo per brillare con le migliori capacità. La voce è dirompente, la batteria suona all’impazzata, i bassi riempiono il fondo e le chitarre danno l’energia finale per chiudere l’album in maniera straordinaria.          

Tracklist: 

1.Purgatory 04:52
2.[Help] Me too 04:02
3.Souls Of War 04:33
4.Bye! 04:48
5.Witchcraft 04:12
6.Thoughts Of A Survivor 04:06
7.A Few Words For Love 03:04
8.Reign Of Lights 04:23
9.Salvation 03:52
10.Rape The Limit ( bonus track) 04:28

Butch Drums
Jay Bass (2018-present)
See also: Kozh Dall Division
Chris Guitars (2018-present)
Auré Vocals (2018-present)

Andrea Arcuri