La vera storia degli inseparabili fratelli Von Erich, che nei primi anni ottanta hanno fatto la storia nel competitivo e violento mondo del wrestling professionistico. Tra tragedie e trionfi, all’ombra di un padre/allenatore predominante, i fratelli cercano l’immortalità sul più grande palcoscenico dello sport.
Siamo nel campo del cinema sportivo che spesso risultano galvanizzanti ed emotivamente forti dediti soprattutto ad un pubblico maschile a cui piace tanto menar le mani ma sempre con il cuore in mano. La famiglia Von Erich viene così messa in scena con tutte le sue glorie e vittorie sul ring quanto nelle sue sconfitte e tragedie appena si scende e il regista riesce a mantenere tutto nell’ottica più obiettiva e compassionevole verso i componenti di questa famiglia.
Certo non mancano i momenti un po’ stucchevoli, soprattutto nei tanti finali conciliatori e poco risolutori. Inoltre risulta un po’ riduttivo il fatto di vedere il padre raffigurato come un tiranno visto che sappiamo bene che in questi film di vita reale non esistono i veri cattivi ma solo sfumature di personalità. Il cast è di prim’ordine dove ognuno degli attori scelti ci mette anima e soprattutto corpo nei loro ruoli con menzione speciale a Zac Efron non solo per la sua trasformazione fisica ma per quello che riesce a trasmettere a livello emotivo in un ruolo drammatico come mai aveva fatto.
Ne viene fuori un film davvero affascinante sotto molti punti di vista che forse non riesce a toccare vette emotive come “Warrior” di Gavin O’Connor ma si tiene a debita distanza dalla saga troppo modaiola e pop di “Creed”. Viene così messo in scena, sebbene in maniera abbastanza classica, quella che è la parte più oscura del classico sogno americano e del dover onorare i padri portando avanti i loro sogni per essere sempre in vetta.
Andrea Arcuri
