Basata sull’omonimo libro di Donald L. Miller e sceneggiato da John Orloff, “Masters of the Air” segue gli uomini del 100° Gruppo Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive, dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza.
Risulta normale che guardando questa serie si torna nel passato quando era uscita “Band of Brothers” sempre sotto la direzione artistica di Steven Spielberg. Per quanto non ci sia un legame a livello narrativo, lo stile estetico, l’ambientazione e l’ambizione dietro tali progetti risulta molto simile. Questo non vuole essere un difetto o una limitazione ma è bene precisare cosa ci si trova davanti avvicinandosi a “Masters of the Air”.
Se da una parte lo stile rende la visione leggermente cadente di inventiva perché tutto sommato sappiamo a cosa andiamo incontro, non si può non apprezzare la bellezza e quel senso di pericolo sempre presente che Spielberg riesce nuovamente a dare a un prodotto di questo genere.
C’è bisogno di storie come queste che riescono a farci rivivere gli orrori della Seconda Guerra Mondiale ma con tale forza emotiva che non si riesce a staccarsi un attimo dalla visione. Vogliamo quindi essere tra quelli che non badano tanto alle somiglianze con “Band of Brothers” e consigliare caldamente questa serie che riesce a essere tanto avvincente dal punto di vista della sua parte action sia nei risvolti drammatici.
La serie è impeccabile da ogni suo punto di vista tecnico e maestosa nella sua messa in opera toccando in egual modo tragedia & gloria di questi ragazzi che hanno dato la vita per il loro paese e che meritano di esser ricordati toccando tutte le corde del cuore.
Andrea Arcuri
