“ La Società della Neve  ” – Recensione in Anteprima. Su Netflix dal 4 Gennaio 2023 

2 Gen, 2024

Nel 1972 il volo 571 delle Forze aeree dell’Uruguay con a bordo una squadra di rugby diretta in Cile precipita su un ghiacciaio nel cuore delle Ande. Allo schianto sopravvivono solo 29 dei 45 passeggeri, che si ritrovano in uno degli ambienti più ostili al mondo e obbligati a ricorrere a misure estreme per poter restare in vita.

.
Il regista Bayona riesce nuovamente a ripetere quello che era riuscito a fare con “The Impossible” . L’emozione che il pubblico prova e la fortissima empatia che si crea verso questi personaggi è legata alla capacità del regista di creare un background e un insieme di esperienze, tramite immagini e comportamenti, che questi personaggi attuano lungo il percorso. Bayona ci immerge totalmente nella natura estrema ma soprattutto nelle scelte e sofferenze di questo gruppo di ragazzi tanto coraggiosi quanto impauriti dalla situazione che si trovano a vivere. 
.
Andando quindi al di là di tutti gli orrori visti lungo le oltre due ore estenuanti, il film riesce anche a trasmettere il fatto che è anche una storia di amicizia, sacrificio e speranza. Tutto questo viene fatto senza moralismi o divagazioni di nessun tipo, senza momenti di assoluto sconforto o di atti di eroismo celebrativo.  

.

Storie di sopravvivenza di questo tipo così estreme e forti sono state raccontate altre volte. Non bisogna  quindi essere indulgenti verso questi film solo per quello che raccontano ma per come lo fanno. Ancora una volta è il regista a far la differenza dosando bene ogni momento, sfruttando l’ambiente circostante rendendolo magnifico ma anche minaccioso. Soprattutto rende tutto molto reale e realistico e le emozioni che i sopravvissuti provano arrivano al pubblico con tutta la loro forza.  

 

Andrea Arcuri