“ 50 Km all’Ora ” Recensione in Anteprima. Al cinema dal 4 Gennaio 2024.

27 Dic, 2023

Due fratelli si ritrovano dopo tanti anni al funerale del padre. Tra rancori passati e affetto sopito, i due affrontano un viaggio per portare le ceneri del loro genitore accanto alla moglie, seguendo le sue ultime volontà. A bordo di due motorini scassati, costruiti anni fa quando erano due ragazzini, percorreranno un viaggio attraverso l’Emilia Romagna e attraverso i loro sentimenti per scoprire che c’è sempre tempo per litigare e amarsi di nuovo.

A livello di personaggi, fin dai tempi della Giallappa’s, il comico e attore Fabio De Luigi si è sempre dimostrato capace di creare figure indimenticabili riuscendo sempre ad azzeccare il giusto mix di ironia, divertimento e leggera critica di certi temi. A livello cinematografico pur dirigendo pellicole che hanno avuto un buon riscontro di critica e pubblico, non è sempre riuscito a trovare una sua strada riconoscibile e quindi un suo fidato pubblico che possa seguirlo. Nei suoi film mette spesso in scena una sincerità d’intenti e una bontà di fondo che non esagerano mai, in nessuno dei due estremi e così facendo però non riesce davvero a spezzare un certo ritmo rompendo davvero gli schemi. La storia è molto intima e tocca con grazia e leggerezza toni e sentimenti senza mai prendersi troppo sul serio ma senza mai voler essere troppo drammatico, pesante o ridicolo.

Riesce lungo la strada a commuovere e a far sorridere e riuscendo anche a farsi perdonare una certa divagazione geografica (dall’entroterra Emiliano in direzione Cervia ecco spuntare una sosta …a Milano) e i luoghi che vengono toccati sono tutti bellissimi e ai nostri fratelli va sempre tutto bene. Si perché il rapporto tra loro due è reale e realistico, le prese in giro sono sempre presenti e spesso anche pesanti mentre il loro volersi bene non è mai dolce e amorevole ma pieno di forzature l’uno nei confronti dell’altro.

Ancora una volta Fabio De Luigi dimostra di non essere un grande regista e di mettere in scena un film che parla al pubblico medio tramite un modo di dialogare e farsi capire che ci sta bene nella sua non esagerazione e scelta di non spingere davvero su nessun pedale emotivo. Anche i momenti di chiarificazione tra i due e le poche sorprese lungo il percorso arrivano senza veri exploit estetici o d’intenti ma così, in maniera semplice e quasi timida lasciando al pubblico buona parte del lavoro postumo nel proprio intimo.

Si potrebbe discutere proprio su alcuni risvolti che possono essere banali, didascalici, prevedibili o lasciati troppo in sospeso ma questo è Fabio De Luigi e forse la sua capacità di convincere e sta proprio nel suo riuscire a farsi amare con tutti i suoi difetti e imprecisioni, proprio com’è la vita reale.

Andrea Arcuri