I genitori di Yukito sono a capo di un culto religioso. Dopo essere stato sacrificato, si reincarna in un altro mondo dove la religione non esiste e dove è la nazione a decidere sulla vita e la morte dei suoi abitanti. Yukito cerca di impedire l’esecuzione di una sua amica, ma finiscono per morire entrambi. In quel momento, tuttavia, il dio della sua religione appare in questo mondo e li riporta in vita.
L’opera è un isekai ambientato in un mondo dove il concetto di Dio non esiste e gli abitanti del regno sono persone svuotate da qualsiasi desiderio, che vivono nella più completa apatia in attesa che il sovrano decreti il momento in cui debbano morire. Viene accolto il nostro protagonista Yukito, catapultato in questo mondo dopo essere morto a causa del fanatismo religioso del padre ma da subito capisce che anche in questo nuovo mondo è il profondo legame e adorazione di un Dio a gestire ogni situazione. Ecco che il ragazzo, insieme alla dea Mitama, inizia ad architettare un piano per sovvertire le insensate leggi del regno. Qui è la parte più interessante; quando è l’adorazione, il legame e le motivazioni che portano una persona a seguire un Dio vengono plasmate e gestite dagli altri e in tal senso spesso è il piacere sessuale ad essere punto focale a muovere le persone.
Tutto ha uno stile che tende al demenziale e scanzonato e questo limita proprio il potenziale che l’opera poteva avere sotto alcuni spunti davvero interessanti che vengono fuori qua e là lungo gli episodi anche se le vere e più profonde riflessioni vengono lasciate allo spettatore perché i toni si fanno subito sciocchi e poco seriosi.
Il fattore più negativo che incide molto su tutto quanto è la creazione di alcuni mostri in CGI che sono totalmente fuori luogo sia narrativamente ma soprattutto come resa estetica rispetto il resto. In effetti le scene in cui sono presenti non sono tantissime ma ogni volta che si vedono, il livello di attenzione cala drasticamente e sembra di assistere ad un prodotto davvero scadente.
Su Crunchyroll è presente in Italiano.
Andrea Arcuri
