La Coppia Felice di Noise Dolan. Recensione

1 Dic, 2023

Sulla carta (inteso come schede di presentazione, quarta di copertina, ecc.) sembrava un libro che poteva promettere davvero molto…

Una coppia di lei più lui è prossima al matrimonio. Sul piatto, a complicare un po’ le cose, non c’è solo il fatto delle diverse origini dei due giovani (grande derby Inghilterra – Irlanda).

La componente che a mio parere poteva fare la differenza era il fatto che sia la ragazza sia il ragazzo erano reduci da un passato #queer di una certa rilevanza.

Sì, alla fine il dettaglio fa la differenza, decisamente. Nel senso che, pur essendo presente, è trattato in modo superficiale se non addirittura buttato via in molti dei passaggi che compongono la trama.

E’ vero, ci sono anche momenti dove si mette in evidenza il #benpensantismo di una certa classe sociale ageé, così come anche certi stereotipi giovanili, per non dire di una certa ipocrisia che è assolutamente trasversale ma…

A lettura ultimata, sembra proprio un intento della scrittrice quello di voler SCAPPARE dalla strada principale della narrazione per seguire percorsi secondari o comunque futili all’approfondimento della storia e delle varie tematiche proposte. Figurarsi che a un certo punto il racconto perde di vista pure uno dei due elementi della coppia!

L’unica cosa che rende scorrevole la lettura è la brevità dei capitoli, anche se questo non va annoverato come un particolare merito di chi ha scritto questa storia.

Personaggi simpatici? Boh. Forse mi sono rimasti impressi Luke, il futuro marito, e un po’ di più il suo amico Archie. Questa empatia con loro è tuttavia durata poco, proprio perché l’insieme sembra andare ad uniformarsi. Tutti i fili della vicenda sembrano confluire in una serie di situazioni che sarebbe stato importante affrontare, eppure alla fine anche questa #morale rimane insapore e realizzata all’insegna della prevedibilità.

Mi piacerebbe parlarne con qualcuno che abbia apprezzato “La coppia felice”, per capire meglio quale dovesse essere la prospettiva migliore per gustare tutto il plot.

Peccato.

 

Enrico Redaelli per GlobalStorytelling