“ Cacciatori di Fantasmi – L’Isola del Diavolo ” Recensione. Disponibile su Discovery+ e DMax .

28 Ott, 2023

Seguiamo Zak e il suo team mentre attraversano la baia di San Francisco per indagare su Angel. Una volta ospitati in una stazione di immigrazione con una storia di tortura e disperazione, i ragazzi affrontano la rabbia residua e l’estasi emanate da un’oscurità demoniaca.

Avvicinarsi a questo format presuppone il fatto che lo si conosce e si accetta. Quello che Zak e la sua squadra suppongono di documentare nelle loro esperienze è legato alla nostra percezione e tendenza a credere a spiriti, presenze e manifestazioni di vario tipo. Certo un altro modo per vedere questa serie è legata alla volontà di prendere in giro tutto quello che succede e criticare ogni momento  dei filmati che ci vengono proposti.

La serie “Cacciatori di Fantasmi”, che piaccia o meno, procede spedita dal 2008 con 25 stagioni di circa dieci episodi più innumerevoli  puntate speciali che durano più dei canonici  45 minuti. “L’Isola del Diavolo” è l’ultimo a livello cronologico e porta Zak e la squadra attraversano la baia di San Francisco verso Angel Island. Quello che succede è sostanzialmente lo stesso già visto altre volte con il gruppo che arriva sul luogo, intervista alcuni abitanti del luogo e decidono di passare la notte nei posti che indicati come infestati o maledetti. La notte passa mentre Zak Bagans, Aaron Goodwin, Billy Tolley e Jay Wasley cercano di captare presenze occulte con apparecchiature sofisticate e le loro testimonianze dirette documentate dalla telecamera.

Quello che differenzia questo episodio speciale è sostanzialmente la sua lunghezza infatti qui siamo di fronte ad oltre 90 minuti in cui tutto quello che conosciamo viene in un certo senso dilatato. I ragazzi arrivano sull’isola e iniziano le loro supposizioni  e indagini, fanno a fare un primo sopralluogo nei luoghi indicati dai testimoni e già passa più di mezz’ora. Inizia una prima notte di ricerca in cui tutti insieme decidono di visitare uno di questi  luoghi e cominciano i primi momenti di paura e testimonianze. Siamo a circa un’ora di durata e nell’ultima parte il team decide di dividersi e così abbiamo la possibilità di visitarsi due luoghi paurosi in contemporanea. Come è da aspettarsi la maggior parte dei momenti più concitati, delle manifestazioni visive, testimoniate dirette tramite i sensori e le sensazioni dei ragazzi sono concentrate negli ultimissimi minuti.  

Questi episodi così lunghi possono certo entusiasmare soprattutto quando Zak e gli altri si affidano alla storia di questi luoghi e ai racconti dei testimoni facendo anche un lavoro di indagine per unire certe storie così da avere un quadro completo. Risulta però meno riuscito e quasi stancante quando su oltre 90 minuti di filmato e unendo insieme i minuti in cui si vede davvero qualcosa si arriva a circa 8/10 minuti di filmano e buona parte del resto è invece dedicato a sentire esclamazioni del tipo  “wow, l’hai visto?”

Ritornando quindi al presupposto iniziale è bene avvicinarsi a questo episodio speciale solo se si conosce questo format e quindi si potrà apprezzarlo appieno. L’unico modo per poter avvicinare un pubblico più ampio e magari alzare la propria credibilità è affidarsi maggiormente alla preparazione, presentazione e indagine dei vari casi.

 

Andrea Arcuri