Liberarsi dei sensi di colpa per volare liberi sopra le macerie di un passato rovinoso e rovinante, ritrovando la rotta di casa. Comunque vada. Qualunque strada. Ovunque cada. Qualunque casa.
Allodole è il nuovo singolo di Marta Tenaglia fuori oggi venerdì 27 ottobre per Costello’s Records.
Ascoltalo qui: https://orcd.co/mt_
Dopo Poetica/manifesto, Peccato e Redemption/Incendio, Allodole è l’ultimo brano estratto dal nuovo album della cantautrice milanese After Verecondia in uscita il 24 novembre, realizzato grazie al sostegno di Italia Music Lab.
Allodole è un esercizio di rabbia in cui invece di frantumare piatti si rimettono i cocci al proprio posto. Racconta Marta. Non incollandoli tra di loro e ripristinando il piatto, ma facendoci un mosaico, una statuetta, un centrotavola, un qualcosa. L’importante è farsene qualcosa, e poi lasciarla lì. Vietato metterseli in tasca, che ‘sti oggettini pesano molto più di quel che sembri ragionevole.
Nel brano Marta Tenaglia – ancora una volta – racconta se stessa e il proprio vissuto con quella delicatezza sussurrata dalla potenza travolgente, con quel tocco vellutato e sincero che contraddistingue la sua poetica. Ogni canzone di Marta è infatti così personale da diventare universale, evoca emozioni e riflessioni con cui è facile empatizzare, e va ad arricchire quell’universo sonoro originale e in continua evoluzione che rende la cantautrice così riconoscibile e al tempo stesso mai prevedibile.
Allodole è un flusso di parole quasi in spoken word, che si intreccia ad avvolgenti trame elettroniche dagli echi arabeggianti. È una presa di coscienza, per fare pace con il proprio passato e accantonare i sensi di colpa, accettando che non si possa tenere tutto sotto controllo e che non tutto dipenda sempre da noi.
È lo spiccare finalmente in volo dopo tanto tempo passato incatenati a terra, è ritrovare una leggerezza e una pace interiore districandosi dalla pesantezza di una relazione, di una serie di eventi, di una persona. È il momento liberatorio in cui si capisce che bisogna prendere un’altra strada – non necessariamente la più breve – per spostarsi, cambiare aria, scrollarsi di dosso quelle parole pesanti e appiccicose che non permettono di volare come allodole in un cielo di seta.