” Comandante ” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 31 Ottobre 2023 . 

27 Ott, 2023

All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico inizia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda un mercantile incontrato in mare. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini.

 

Il film di De Angelis non si nasconde e prende di petto, attraverso una vicenda realmente accaduta, uno degli argomenti più controversi e discussi del nostro tempo: il soccorso in mare e il salvataggio di vite innocenti. Salvatore Todaro interpretato in maniere sempre impeccabile da un sentito Pierfrancesco Favino è un uomo del proprio tempo che non si nasconde dietro falsi moralismi o legami forzati con la famiglia e infatti insoddisfatto di stare a casa, prende il mare nonostante abbia da poco subito un incidente.

 

All’inizio sembra progredire a qualcosa troppo carico di retorica e legato a simbolismi e allitterazioni rischiando così di aver di fronte un prodotto metaforico che procede qusi ar allentatore. Per fortuna quando Todaro e il suo equipaggio prendono il mare, ecco arrivare il ritmo fatto di cameratismo e di dialetti ma anche di tensione e azioni di guerra. Lungo il percorso vi sono alcuni rallentamenti narrativi, giusto attimi che vanno di simbolismi legati ai personaggi ma per il resto il film rimane pregno di un ritmo serrato perché De Angelis ci porta dentro questo “pesce di ferro” tra rumori carichi di tensione e pathos e anche quando si tocca la parte action, il regista non esagera mai rimanendo fedeli ai suoi intenti e soprattutto ai suoi personaggi.

 

Abbiamo così di fronte un ottimo film tutto Italiano che non rinnega totalmente lo stile cinematografico fatto a volte di metafore e viaggi mentali allegorici mentre i personaggi e la telecamere rimane ferma e stabile su lunghe inquadrature: allo stesso modo abbraccia anche quel senso internazionale di saper fare un film d’azione in un contesto che lo richiede quale la guerra senza però voler emulare altri con troppe esagerazioni.

 

Edoardo De Angelis si dimostra autore elegante ma non formale, diretto nell’estetica ma capace di dare un messaggio forte e chiaro attraverso questa pellicola. Magari proprio analizzando il nostro passato da uomini d’onore Fascisti ma pur sempre pieni di cuore, si potrà vedere sotto una prospettiva differente quello spinoso argomento quale il soccorso dei naufraghi in mare che rimane tanto presente nel nostro clima politico e sociale.

 

Andrea Arcuri