“ I Mercenari 4 ” – Recensione. Al Cinema dal 21 Settembre 2023

21 Set, 2023

I migliori attori d’azione del mondo hanno composto questa invincibile squadra per tre capitoli del franchise, ma ora una nuova generazione di star si unisce a loro per un’avventura adrenalinica. Ai mercenari d’élite, Jason Statham, Dolph Lundgren, Randy Couture e Sylvester Stallone, si uniscono per la prima volta Curtis “50 Cent” Jackson, Megan Fox, Tony Jaa, Iko Iwais, Jacob Scipio, Levy Tran e Andy Garcia.  Questa volta l’obiettivo si trova in Libia dove i nostri eroi devono intercettare Suharato Rahmat, impegnato in un’operazione il cui fine è rubare alcuni detonatori per ordigni nucleari per conto del suo malvagio cliente, Ocelot. Rahmat un ex trafficante d’armi britannico che ha a propria disposizione un vero e proprio esercito privato.

Il primo film giocava tantissimo con quel senso di nostalgia un po’ terrona e sfacciata di un genere ormai datato ma tornato in voga grazie ad una idea di Sylvester Stallone che ha voluto unire molti di quegli attori iconici tanto amati dal pubblico. Il secondo capitolo aveva convinto maggiormente pubblico e critica forse per una storia migliore, per scene d’azione più originali e per l’aggiunta di alcuni attori, uno su tutti Van Damme così da rendere tutto più godibile. Con il terzo film le cose erano peggiorate e si sentiva decisamente un po’ di stanca per un’operazione nostalgia che stava diventando troppo uguale a se stessa e puntava praticamente solo su aggiunte di nuovi attori e attrici famosi per attirare il pubblico. Questo nuovo film non solo riduce il numero di attori messi in campo ma porta in scena una storia debole con evidenti buchi di sceneggiatura e poca accuratezza anche sul comparto action.

Parlando del cast che obiettivamente risulta essere il vero e forse unico motivo d’attrattiva per questo franchise,, è vero che ci sono stati meno nomi illustri ( problemi di budget? ) ma anche le poche aggiunte sarebbe in teoria molto interessanti. Il problema è che se Megan Fox è messa li per motivi estetici e non fa altro che mettere in mostra il suo sex appeal con scene troppo inutili, 50 Cent ha solo due battute ( e una canzone ) mentre Levy Tran e Jacob Scipio risultano troppo poco conosciuti. Quelli che davvero potevano portare una ventata di aria fresca a livello stilistico e con un enorme bagaglio di fan sono Tony Jaa, Iko Iwais ma vengono usati molto male relegati quasi a comparse e senza far vedere al pubblico le loro capacità.

Parliamo ora della trama che in questo caso diventa ancora più sottile negli intenti e nelle motivazioni con passaggi poco credibili anche a livello cronologico (una volta visto, fate caso a tutta la parte iniziale), personaggi che si aggiungono senza un minimo di spiegazione e una regia assolutamente non all’altezza. 

Vogliamo salvare alcune di questo film ?

A differenza di altri film appartenenti a questo genere dove c’è un continuo spostamento a livello geografico per rincorrere il villain di turno, questo porta i nostri eroi dalla Libia della scena iniziale con un unico passaggio sopra una nave cargo in mezzo all’oceano dove rimarremo per il resto del film. Probabilmente si parla ancora di problemi di budget ma tale aspetto risulta interessante per concentrare meglio un genere di storia che a volte risulta itinerante inutilmente. Inoltre si andrà a vedere il film  se proprio si è dei nostalgici e certi attori come Dolph Lundgren e Sylvester Stallone si fa fatica a lasciarli andare. 

 

Andrea Arcuri