“ El Conde ” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 15 Settembre 2023

13 Set, 2023

Il film presenta Augusto Pinochet, simbolo mondiale del fascismo, nelle vesti di un vampiro che vive nascosto in un palazzo in rovina nella gelida punta meridionale del continente. La malvagità è il suo stesso sostentamento. All’età di duecentocinquant’anni Pinochet decide di non bere più sangue e così rinuncia alla vita eterna. Non riesce più a sopportare che il mondo lo ricordi come un ladro. Nonostante la natura deludente e opportunistica della sua famiglia, una relazione inattesa lo incoraggia a vivere una nuova vita piena di passione controrivoluzionaria.

Un horror con punte di commedia oppure una satira messa in scena come un film di paura. Visivamente accattivante questa storia di fantasia su Pinochet che viene presentata nel pieno dei canoni stilistici del Conte Dracula ha fortissimi spunti satirici e ironici sul famoso dittatore fascista.

Se lo stile è di altissimo livello e il regista riempie il film di momenti visivamente significativi, differentemente si può dire della sua parte più intrinseca e moralistica. La satira e tutti i discorsi messi in atto non risulta così graffiante e incisiva come ci si aspetta e molti aspetti rimangono un po’ in sospeso e non sfruttati a dovere. Il primo impatto è ottimo ma lo stile e la forza di certe situazioni assurde perde pian piano mordente perché risultano ripetitivi per come vengono messe in scena a livello di dialoghi e situazioni.

Alla fine il film del regista Pablo Larrain vuole spaventare il pubblico non con jump-scare ma riguardo la natura immortale della tirannia in tutte le sue forme e raffigurazioni. A volte leggera ed elegante, il film decide di usare una comicità variegata al suo interno alternando così tali momenti con altri molto meno sottili e più diretti che spingono forte sul loro significato.

Andrea Arcuri