ABBA: The movie – Fan Event . Recensione in Anteprima. Al Cinema solo il 18, 19 e 20 Settembre 2023

13 Set, 2023

Al di là di quelle che possono essere le citazioni tratte dalla pellicola, va subito detto che “ABBA – The movie” è una versione restaurata ed ‘aumentata’ di un docu-film di Lasse Hallström degli anni settanta.

La nuova produzione prevede contenuti extra, una cornice che crea una storia che collega le immagini e offre pure un qualcosa di particolare di cui parlerò dopo.

A chi ha deciso il restauro dell’opera di Hallström verrebbe da chiedere se, con gli ABBA, è piaciuto vincere facile. Sulla falsa riga di “Mammamia” sarebbe stato facile elaborare un’operazione mangia-soldi inserendo quei brani che nell’immaginario collettivo hanno già un ampio spazio. Questa edizione 2023 non solo si concentra sul quartetto durante i singoli concerti della tournée ma si preoccupa di divulgare anche quelle canzoni, realizzate dal vivo, che a distanza di tempo si conoscono poco o non si ricordano per niente ma che sono sempre un patrimonio per esaltare la bravura del gruppo. Le esibizioni dei quattro sono numerose, spesso in un Paese devono suonare per più sere di fila. Eppure, attraverso questa cronaca, è possibile osservare come Agneta, Bjorn, Benny e AnnieFried curassero la loro messinscena come un rituale, una cerimonia religiosa. Nessuno dei quattro si è distinto per specifiche qualità vocali anche se, per le loro canzoni pop, non erano richieste qualifiche particolari. Tuttavia, l’impasto vocale dei quattro componenti o delle sole voci femminili teneva ‘botta’ ad ogni data. E’ ed era intrattenimento allo stato puro anche se il rischio di cadere nella ripetitività era grosso. Era una rischio che veniva regolarmente scongiurato dal divertimento che si percepiva da ognuno di loro non appena metteva piede sulla scena.

Parlando di loro, non mi piace parlare di musica #usa_e_getta, né tanto meno di trash. Era musica pop, molto facile all’ascolto ma non di cattivo gusto. A quanti di noi capita di fare un playback non appena iniziano le note di “Mammamia”? Gli ABBA sono un pezzo della musica di quegli anni e, come risulta da certe interviste all’interno del film, “loro sono comuni esseri umani; è la loro musica ad essere speciale” probabilmente perché ha avuto la fortuna di interpretare una certa voglia di evasione espressa implicitamente dal pubblico di quel tempo. E non dimentichiamoci che, all’inizio del ventunesimo secolo, una certa Madonna ha dovuto fare una corte spietata a chi di dovere per ottenere, a suon di dollaroni, la possibilità di inserire un riff di “Gimme gimme gimme” all’interno della sua hit “Hang up”. Significa aver lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva e che non si è passati inosservati.

Il ricordo della band rimane integro; la regia non si fa prendere da voglie di sciacallaggio mostrando come sono gli ABBA oggi. Essi appaiono fugacemente, e nemmeno tutti, perché si vuole dare importanza all’impronta che hanno lasciato.

AVVERTENZA: non uscite dopo i titoli di coda. Non voglio anticipare il motivo, ma se fate una ricerca su internet appena un po’ come si deve capirete di che si tratta. Voglio solo dire che, se la vostra sala è gremita, in quegli istanti proverete un grandissimo senso di aggregazione. Peccato che duri così poco…

…#digging_the_dancing_queen…

 

Enrico Redaelli per GlobalStorytelling