“ Renfield  ” – Recensione in Anteprima. Disponibile al cinema dal 25 Maggio 2023

23 Mag, 2023

In questa mostruosa avventura moderna del fedele servitore di Dracula, Nicholas Hoult (Mad Max: Fury Road; The Great) interpreta Renfield, il tormentato aiutante del boss più narcisista della storia, Dracula interpretato da Nicolas Cage. Renfield è costretto a procurare le vittime del suo padrone e ad eseguire ogni suo ordine. Ma ora, dopo secoli di servitù, Renfield è pronto a scoprire se c’è una vita al di fuori dell’ombra del Principe delle Tenebre. Se solo riuscisse a capire come porre fine alla sua co-dipendenza.

La coppia di attori scelti (Hoult e Cage) sono perfettamente in parte rendono i loro personaggi goliardici e pieni di sfumature ironiche e divertenti. Peccato che il film vada spesso a concentrarsi sulla storia tra Renfield e una poliziotta incorruttibile interpretata da Awkwafina oltre a voler aggiungere tutta una sotto trama di guerra tra bande per il controllo della città . Tale aspetto togli minuti preziosi nel vedere Nicolas Cage nel suo Dracula e soprattutto nei suoi duetti con Nicholas Hoult.

Il film decide di puntare spesso sull’elemento splatter e questo è un bene. Peccato solo che spesso riempie le scene con una quantità eccessiva di CGI riguardo scene ed elementi secondari. Quell’effetto squisitamente sanguinario e violento viene così spezzato e reso meno viscerale da un’estetica che invece è palesemente irreale.

Le intenzioni anche a livello di sceneggiatura erano evidenti: fare un film farsa sulla figura di Dracula come padrone narcisista da cui cercare di liberarsi. Ottime intenzioni e si notano degli spunti riguardo i dialoghi solo in parte perché a livello di sceneggiatura tutto accade in maniera prevedibile e senza davvero originalità.

Si cerca da una parte di puntare sull’assurdo e l’esagerazione tra teste che rotolano e sangue che zampilla ma dall’altra, nel suo aspetto più classico, punta ad essere reale ambientando il tutto in una città tra poliziotti corrotti in balia di famiglie dedite alla delinquenza. Tale contrasto non rende giustizia in nessun delle due parti perché non si lascia campo libero a quella parte più anarchica e innovativa e si rende classico e monotono nel suo voler aderire alla realtà contemporanea.

Insomma per ogni aspetto positivo c’è qualcosa che rende il film troppo banale e non originale quanto invece avrebbe dovuto e tutti speravano. Rimane il piacere, e qui ci sono solo conferme alle nostre speranze,  di vedere finalmente Nicolas Cage in un ruolo dove primeggia e nel tempo che gli viene concesso si prende la scena senza lasciar dubbi sulla sua grandezza come attore.

Andrea Arcuri