Il gruppo IGNEA si racconta tra influenze musicale e l’ultimo album “Dreams of Lands Unseen”  

5 Mag, 2023

Benvenuta in Global Story Telling e grazie per questa intervista. Prima di tutto, come state ragazzi?  

Helle: Grazie per avermi invitato! In questo momento siamo molto entusiasti che il nostro nuovo album “Dreams of Lands Unseen” sia finalmente uscito. La sua produzione è stata lunga ed impegnativa e siamo molto contenti che il mondo finalmente possa vederlo e dai feedback positivi ricevuti finora, sembra che lo stia apprezzando. Tuttavia, la guerra in Ucraina è ancora in corso e anche nel giorno di uscita dell’album, ci siamo svegliati con un massiccio attacco missilistico su Kiev.

 

Come band indipendente avete firmato con l’etichetta Napalm Records, dal punto di vista organizzativo come è stato il cambiamento e come stanno andando le cose? 

Helle: Certo, è stato un grande salto di livello per noi. Con l’aiuto di Napalm Records abbiamo ricevuto più copertura e interesse per la nostra band e il nostro album può ora essere facilmente acquistato anche in negozi come Amazon il che lo rende più accessibile a persone di tutto il mondo. Direi anche che noi stessi lavoriamo molto in tal senso perché gestiamo un negozio di merchandising piuttosto grande. Abbiamo un Patreon di successo dove pubblichiamo contenuti esclusivi ogni settimana e facciamo anche tutto il possibile per promuovere l’album. Per riassumere, quello che mi piace veramente del lavorare con la Napalm Records è che possiamo ancora creare la musica che ci piace, e questo è molto prezioso.

 

Dal 2013 avete pubblicato molte canzoni e album. Puoi dire quali sono le tue influenze e se hai cambiato stili musicali nel tempo?  

Helle: Per quanto riguarda la musica, le nostre influenze sono molto ampie dato che siamo uno di quei gruppi che non ascoltano solo metal. Pop, jazz, world music, techno, colonne sonore: puoi trovare praticamente tutto nelle nostre playlist. Direi che la nostra apertura mentale a diversi generi musicali è ciò che ci aiuta a non duplicare lo stile di altre band metal. Quello che sentiamo spesso è che IGNEA ha il suo suono distintivo, la nostra musica si chiama persino “IGNEA metal”. Certo, puoi sentire alcune cose che rimangono presenti in tutti gli album: arrangiamenti orchestrali, sintetizzatori (poiché il nostro tastierista è il compositore), uso di melodie mediorientali e un buon equilibrio tra parti melodiche e brutali ma tutte le nostre canzoni sono piuttosto diverse, ecco perché chiedo sempre alle persone di non giudicarci da una sola canzone.

 

Come si svolge il tuo modo creativo di approcciarsi alla musica? Cosa in particolare porta ciascuno di voi al gruppo in modo personale?  

Helle: La nostra band è in qualche modo diversa dalle altre in termini di approccio alla composizione. Il nostro tastierista Yevhenii, anche fondatore della band, è il compositore principale e di solito scrive la musica da solo e poi mi mostra i demo cosi che io possa aggiungere testi, concetti e linee vocali. Nell’ultimo album ho anche contribuito un po’ alla parte compositiva. Infine ci sentiamo davvero bene come band quando suoniamo insieme dal vivo, durante le prove e sul palco ma non siamo una di quelle band che suonano insieme e compongono insieme.

 

Quali sono le differenze tra questo ultimo album e quelli precedenti?  

Helle: Mi piacerebbe credere che la differenza principale sia l’evoluzione man mano che le nostre capacità di musicisti crescono e la composizione diventa più matura e abbiamo alle spalle l’esperienza di creare nuovi  album. Per questo in particolare ho impiegato sei mesi per studiare l’argomento e poi scrivere i testi del nostro nuovo album : la scrittrice di viaggi, documentarista e fotografa ucraina Sofia Yablonska. La narrazione è una parte molto importante per noi e quindi trovare le parole giuste è importante quanto la musica. Infine, credo che questo album sia il più olistico in termini di concept, musica, grafica e persino video musicali creati cosi che tutto si aggiunge a un’opera d’arte complessa.

 

Potresti descrivere ogni canzone di questo album con un aggettivo o un sentimento? 

Helle: È un compito interessante! Fammi provare:  

Téoura – colonna sonora grandiosa 

Dune – un viaggio dal Sahara ai Carpazi 

Camera Obscura – una passeggiata nella stradina buia di una città con una cultura totalmente sconosciuta 

Далекі Обрії – incisivo 

To No One I Owe – un musical di Broadway sui vagabondi 

Incurable Disease – un viaggio per mare 

Nomad’s Luck – pericoloso 

The Golden Shell – quella ballata metal adatta sia per la rottura sia per i matrimoni per metallari 

Opiumist (feat. Tuomas Saukkonen) – una canzone dall’atmosfera stravagante che ti fa annusare l’oppio nella tua immaginazione 

Zénith – la sensazione di nostalgia di casa

 

La vostra musica è caratterizzata da suoni ben amalgamati, uno stile più ruvido insieme ad altri armoniosi, enfatizzati dal tuo modo di cantare, cosa vorresti che provassero i vostri fan?  

Helle: Vogliamo che i nostri fan vivano attraverso le storie che stiamo raccontando, con tutti i loro alti e bassi, pericoli e sogni. Vogliamo che diventi un’esperienza, piuttosto che solo musica.

 

Avete già programmato un tour per promuovere questo album? Hai intenzione di venire in Italia?  

Helle: In questo momento, è molto difficile per le band Ucraine andare in tour poiché la guerra è ancora in corso e gli uomini possono essere mobilitati per la guerra. Abbiamo diversi grandi festival annunciati per questa estate e speriamo di potercela fare. E, incrociamo le dita, possiamo organizzare un tour di supporto all’album per questo autunno e ci piacerebbe tornare in Italia!

 

Ecco la Recensione di “Dreams of Lands Unseen” :

https://www.globalstorytelling.it/2023/04/30/ignea-dreams-of-lands-unseen-recensione-disponibile-in-vendita-dal-28-aprile-2023/ 

 

Ringraziamo i componenti del gruppo per la disponibilità durante questa intervista e auguriamo il meglio per il loro percorso musicale sperando di vederli presto esibirsi Live nel mondo e in Italia. 

 

Andrea Arcuri