IGNEA – ” Dreams Of Lands Unseen”. Recensione. Disponibile in Vendita dal 28 Aprile 2023

30 Apr, 2023

Con il loro incredibile talento per la narrazione e il già impressionante riconoscimento come band da tenere d’occhio, i nuovi arrivati ucraini IGNEA sono pronti a condividere la loro tanto attesa ed elettrizzante prossima avventura! Mescolando riff pesanti e lirismo epico con elementi folk sinfonici, elettronici ed etnici nel loro nuovo concept album, “Dreams of Lands Unseen” è appena uscito tramite Napalm Records.

“ Téoura ” risulta una lieve introduzione all’album pieno di influenze orientali e mistiche che rapiscono e conquistano nella loro semplicità. “ Dunes ” è uno dei singoli promozionali con cui la band si è fatta conoscere. Caratterizzato da visioni psichedeliche di contesti molto differenti con una regia distorta, il videoclip si adegua perfettamente alla canzone che possiede una doppia anima più rude dal canto grave con altre parti più soavi dal canto armonico. Un perfetto esempio di un duplice stile che il gruppo padroneggia alla perfezione. Si continua con “ Camera Obscura ” dove il gruppo regala una canzone dalla particolare dualità. Leggera ma davvero trasportante nelle strofe per poi darsi al groove nei ritornelli. Versò la metà partono assoli di chitarra ancor più rappresentativi dello stile del gruppo Ne viene fuori che pur ricalcando uno stile già sentito, riesce ad essere diversa e originale nel suo insieme.

 

Ecco arrivare  Далекі Обрії  ” che viene caratterizzata da un sound di fondo molto trascinante perché facilmente riconoscibile. La parte cantata aggiunge valore sempre con una costruzione doppia che però risulta classica. La musica è il punto centrale e vero motore della canzone e si può dire una delle meglio riuscite dell’album. La successiva ” To No One I Owe ” si presenta diversa da tutto quello che abbiamo ascoltato. Un intro narrativo che d’improvviso si trasforma in qualcosa di epico. I riff di chitarra impazzano, l’adrenalina sale e il ritmo si fa’ decisamente ipnotico e trasportante. Il resto continua con piccole ma significative modifiche che non fanno che impreziosire la canzone. Siamo arrivati a metà album con ” Incurable Disease ” che possiede un’anima quasi romantica grazie ai suoi accordi e costruzione anche se il cantato risulta sempre un giusto mix tra soave e grave. La canzone mescola il lato prog metal del gruppo e potrebbe benissimo essere considerata come una delle canzoni maggiormente apprezzate per i fan del gruppo ma anche per chi vuole avvicinarsi per la prima volta. Si continua con ” Nomad’s Luck “ che risulta forse troppo simile alla precedente tranne un finale molto più energico e fatto di musica rock all’ennesima potenza e assoli di chitarra in chiusura. Assolutamente non è una canzone mal riuscita ma dopo la precedente perde sicuramente il confronto.

 

 

La seguente “ The Golden Shell ” ha tipiche sonorità orientali e un giro armonico ipnotico. Quando Helle inizia a cantare tutto è ancora più soave e siamo trasportati in un mondo mistico fuori dal tempo. La canzone non cambia e procede senza farsi metal o rock. Una bellissima, particolare e inaspettata sorpresa molto originale a dimostrazione che il gruppo ha voglia e capacità di mettersi in gioco con stili differenti. Siamo quasi alla fine ma c’è il tempo per ascoltare ” Opiumist ” che si prende il suo tempo per iniziare con un lungo intro fatto di rumori d’atmosfera per poi lasciare spazio al gruppo. Si sente l’aggiunta delle chitarre di Tuomas Saukkonen presente come ospite in questa canzone realizzata in maniera tale da creare una vera atmosfera reale che infatti spezza molte volte la performance del gruppo. come spesso accade in questi brani molto lunghi sembra di sentirne molti differenti uniti insieme infatti lo stile che si sente negli ultimi minuti è differente pur riprendendo di fondo la parte iniziale. L’ultimo brano che propone il gruppo è ” Zénith ” che pone una chiusura all’album con tonalità ancora leggere lasciando da parte uno stile duro & metal. Ancora una volta il gruppo dimostra la sua maturità artistica nel cercare di rendersi differente lungo il suo percorso e siamo sicuri che questo verrà apprezzato dai fan più affezionati e anche da un pubblico nuovo che conoscerà questo gruppo. 

 

Tracklist: 

  1. Téoura
  2. Dunes
  3. Camera Obscura
  4. Далекі Обрії
  5. To No One I Owe
  6. Incurable Disease
  7. Nomad’s Luck
  8. The Golden Shell
  9. Opiumist
  10. Zénith

IGNEA sono:

Helle Bohdanova – voce
Yevhenii Zhytniuk – tastiere
Dmytro Vinnichenko – chitarre
Oleksandr Kamyshyn – basso chitarre
Ivan Kholmohorov – batteria

 

 
 Andrea Arcuri