“Super Mario Bros. – Il Film” – Recensione. Al Cinema dal 5 Aprile 2023

5 Apr, 2023

Rutilante. Colorato. Senza cadute di ritmo. Adrenalinico al punto giusto, senza strafare.

Solitamente le pellicole che hanno come target un pubblico ‘giovane’ sono cadenzate da successioni di scene così veloci che gli adulti non riescono ad apprezzare perché abituati ad un’altra tempistica recitativa, basata magari sulla parola e meno sulla parola.

Questa volta la produzione ha voluto strizzare l’occhio ad un pubblico che è rimasto ‘giovane’ dentro che magari, nei lontani anni ottanta, si è sparato quantità enormi di livelli di questo videogioco.

La storia rispecchia il classico cliché dei cartoni animati, delle fiabe e, se vogliamo, presenta una spolverata anche di fantasy.

In tutto questo, ci sta pure la classica lotta tra Bene e Male, dove per arrivare al traguardo l’eroe positivo deve raggiungere una specifica coscienza di sé, altrimenti non se ne viene a capo.

Proprio per il loro essere un’icona degli anni ottanta, Mario e il fratello Luigi sono accompagnati da musiche dello stesso periodo. Tra queste, “Take on me” degli A-Ha e “Thunderstruck” di Angus Young degli AC/DC a cui è accompagnato un passaggio molto esilarante della storia.

Tra i personaggi ricorrenti, c’è la solita principessa con il suo biondo stereotipato, ma che rispetto alla tradizione sa essere molto più indipendente ed emancipata di quante l’hanno preceduta.

Non manca il Drago cattivo, con velleità da crooner da piano bar, protagonista negativo a trecentosessanta gradi.

I novanta minuti del film passano via davvero piacevolmente tra colpi di scena, momenti drammatici (per come lo possono essere quelli raccontati in vicende di questo genere) ma soprattutto belle risate.

“Super Mario Bros – Il film”, poi, non si costruisce solo sull’elemento effimero di fuochi d’artificio, del fumo senza l’arrosto. Offre invece, senza essere troppo didascalico, quella serie di valori che dovrebbero essere impartiti quotidianamente alle nuove generazioni.

Quindi, con questo lungometraggio, possiamo parlare davvero di spensieratezza.

 

Devo dirlo di NON uscire durante i titoli finali?

Devo dire che la voce di Mario è doppiata da Claudio Santamaria?

 

Enrico Redaelli per GlobalStorytelling