Dal premiato regista Ben Affleck e con Matt Damon protagonista nel ruolo dell’anticonformista manager della Nike, Sonny Vaccaro, il film racconta l’incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike, capace di rivoluzionare il mondo dello sport, quanto la cultura contemporanea, con il lancio del marchio ‘Air Jordan’.
Ogni storia, anche quello che potrebbe sembrare noiosa e troppo classica, se ben raccontata puo’ diventare avvincente e interessante. Ben Affleck riesce in questa impresa e mette in scena un racconto fatto di scartoffie, offerte al rialzo e incontri in uffici nel migliore dei modi.
Lungo la visione ne vengono fuori due aspetti interessanti che si celano dietro a questo tipo di ambiente fatto di contratti ma anche persone.
Da una parte tutta una componente burocratica che pochi conoscono ma che è interessante conoscere perché sempre messa in scena in modo interessante grazie ad un uso intelligente del gergo tecnico incastrano nel mezzo di un ambiente piacevole e molto pop. Si racconta così la nascita di “un precedente” che ha cambiato certe regole del mondo degli affari e delle grandi aziende.
Poi c’è la passione di uomini come Sonny Vaccaro (Matt Damon) che vedono dei futuri campioni e decidono di puntare tutto se stesso come nella più classica della storia Americane. Risulta quindi un piacere vedere il film perché riconoscibile dentro certi canoni e grazie al suo piglio brioso e molto intelligente che non stanca mai perché punta spesso sull’ironia ma anche sulla passione mettendo sempre al centro le persone e le loro particolarità che le contraddistinguono.
Ben Affleck dalla sua riesce a far coesistere queste due anime grazie ad un cast di prim’ordine in stato di grazie dove ognuno risulta indimenticabile anche se presente per poco tempo sullo schermo. Risulta ancor più incredibile come in effetti seguiamo con molto interesse l’ascesa economica della NIKE e di come la sua parabola e salita al potere sia cosi interessante proprio perché vista dal punto di vista di semplici persone che credono in un sogno che vada al di là delle regole del mercato.
Andrea Arcuri
