“Agent Elvis” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 17 Marzo 2023

17 Mar, 2023

 

 

 

In questa serie Elvis Presley smette il costume bianco e indossa un jet pack quando si ritrova coinvolto in un programma di spionaggio governativo segreto con il compito di combattere le forze oscure che minacciano il paese che ama… il tutto mentre svolge il suo lavoro quotidiano di re del rock’n’roll.

 

Precisiamo subito nel dire che questa serie è volgare sotto molti aspetti senza paura di mettere in scena esplosioni di sangue, omicidi brutali, doppi sensi a livello sessuale (ma senza mostrare scene hot) e tanto altro. Siamo nel campo della commedia oltraggiosa a livello di parodia nella rivisitazione di molti fatti storici come ad esempio l’incontro tra Elvis e il presidente Nixon. Stesso discorso sul fronte dell’animazione che è estrema nella sua messa in scena molto violenta e sconnessa con immagini distorte e un disegno estremo negli angoli e negli spazi.

 

Le battute sono spesso taglienti e ironiche e soprattutto, rimanendo coerente al tipo di show messo in scena, non c’è nessun tipo di censura ai dialoghi che spingono davvero forte nel loro essere dissacranti e non risparmiare nessuno. Non c’è paura nel voler spingere vari stereotipi come il fatto l’Agente Marilyn Monroe usa il suo sex appeal per carpire segreti ai Russi o fare battute contro gli hyppie e alle droghe.

 

La serie quindi usa tutta la sua forza creativa in questa direzione irriverente e sboccata senza nascondersi o cercare di vendersi in maniera differente. Questa precisazione è ben chiara da fare perché solo conoscendo tali presupposti si può iniziare ad avvicinarsi a questa seria e così apprezzarla davvero.

 

Ciascuno dei 10 episodi della prima stagione procedono a ritmo serrato anche grazie ad una durata che si assesta a circa 30 minuti. Pieno di canzoni di Elvis che fanno da colonna sonora, ogni storia utilizza la stessa formula: ambientato sullo sfondo di un importante evento storico che viene immancabilmente distorto, l’Agente Elvis e un gruppo di amici devono cercare di salvare il mondo o recuperare qualche segreto per un’agenzia governativa segreta. Certo di fondo c’è un filone narrativo che vuole unire tali segreti per portare la pace nel mondo ma alla fine ogni episodio è solo un presupposto per ambientare la serie in contesti differenti (dalla Sala Ovale della Casa Bianca alla sede dove agisce Charles Manson) e mettere in scena scene action estreme e tanti riferimenti meta-cinematografici o di altro genere.

A chi è piaciuta questa serie non vedrà l’ora della seconda stagione, gli altri forse non arriveranno neanche alla fine dell prima.

 

Andrea Arcuri