“The Sandman” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 5 Agosto 2022 

5 Ago, 2022

La storia si basa sulla serie a fumetti realizzata in 75 albi pubblicata da DC a cavallo tra la fine degli anni ’80 e la prima metà degli anni ’90 dell’autore Neil Gaiman. Faremo la conoscenza di Sogno/Morfeo, uno dei sette Eterni, figure che rappresentano i principi fondanti dell’universo. Il fumetto segue l’evoluzione di Morfeo dopo settant’anni di prigionia. Il rapimento e la successiva libertà ritrovata innescherà una serie di processi che cambieranno profondamente l’esistenza di Sogno e il suo reame. La prima stagione è composta da 10 episodi e coprirà gli archi narrativi dei primi due volumi del fumetto, “Preludi e Notturni” e “Casa di bambole” e la prima metà del terzo volume, “Le terre del sogno”.L’intenzione è ovviamente quella di raccontare la storia nella sua pienezza, coprendo tutti e 10 gli archi narrativi della serie a fumetti. 

Lo spettacolo a livello estetico è di altissimo livello e la serie mette tutto il necessario a livello di budget, accuratezza, recitazione e forza narrativa per trasportare al meglio le storie di Neil Gaiman dagli albi scritti allo schermo. Non è certo facile sia perché l’immaginazione dell’autore ,tra gli altri di “American Gods” e “Stardust” è davvero sfarzosa e sia perché le sue storie, in particolare proprio “The Sandman”, sono particolarmente intricate a livello narrativo.

“The Sandman” tocca punte di thriller grazie a numerosi momenti pieni di suspance e straordinarie punte di horror d’atmosfera e livello viscerale. Il tutto sempre con una narrazione di fonde solenne ed epica che non sfigura mai visti i temi trattati e la voglia di aprire discorsi moralistici tramite metafore altisonanti.

Quelli che possono essere considerati dei difetti di questa serie sono pochi e molto soggettivi. Nel corso dei 10 episodi, vengono portate avanti tre storyline di cui due molto importanti e una a cui è dedicata solo una puntata. Il fatto che non c’è un filo conduttore che lega in maniera ferma tutta la sua narrazione potrebbe esser visto come un limbo anche se bisogna precisare che alla fine dell’ultimo episodi vi sono rimandi, personaggi e aperture a prossimi capitoli che legano il tutto insieme in maniera coesa e soddisfacente. L’altro aspetto da far notare soprattutto ad un pubblico poco avvezzo ad una storia cosi poco lineare per certi versi è proprio la sua complessità e livello di storie messe in campo.

La serie rende omaggio al meglio l’opera di Gaiman perché grazie agli obiettivi raggiunti in campo di effetti speciali riesce a mettere in scena tutto nel modo migliore ma soprattutto usa i dialoghi di questo grande autore che ha sempre portato avanti un’ottima estetica con una scrittura accurata, nel migliore dei modi e contestualizzando molto bene.  

 Andrea Arcuri