“The Gray Man” – Recensione. Al Cinema dal 13 Luglio e su Netflix dal 22 Luglio 2022

13 Lug, 2022

L’agente della CIA Court Gentry (Ryan Gosling), alias Sierra Six viene reclutato dal suo responsabile, Donald Fitzroy (Billy Bob Thornton) per entrare nella CIA. Ma ora la situazione è cambiata ed è lui l’obiettivo della CIA con solo l’agente Dani Miranda (Ana de Armas) al suo fianco. Braccato in tutto il mondo da Lloyd Hansen (Chris Evans), un ex agente della CIA, che non si fermerà davanti a nulla per eliminarlo.

Bisogna aspettarsi il tipico film di spionaggio con personaggi forti e inarrestabili che vanno avanti a sparare con ogni pretesto in un film veloce, esageratamente pieno di azione con viaggi in giro per il mondo e scene di dimensioni enormi. A questo si aggiunge l’espediente di una giovane da proteggere, l’onore da far rispettare e il governo che incarna la parte del cattivo. Certamente il fatto che in cabina di regia ci sono Joe e Anthony Russo che, per chi non li conoscesse, sono gli autori del grande successo dietro i maggiori film della MARVEL, l’aspettativa diventa altissima. Il cast è certamente di prim’ordine con Ana de Armas lanciatissima dopo l’ultimo 007 e soprattutto la coppia composta da Ryan Gosling e Chris Evans che sono una forte attrattiva per il pubblico.

Ne viene fuori un film che intrattiene grazie alla capacità dei due registi nel saper dirigere scene d’azione decisamente molto complesse con l’aggiunta di recitazioni davvero solide e convincenti dei protagonisti; poi arriva tutto il contorno che risulta un po’ scontato e particolarmente aderente ai soliti classicismi dei blockbuster. Gli attori coinvolti sono perfetti nelle loro parti e mentre Ryan Gosling mette in scena il suo solito stoicismo e durezza espressiva, Chris Evans prova a regalare al pubblico un personaggio malvagio e sopra le righe ma senza esagerare evitando di diventare una macchietta.

Tutto sommato “The Gray Man” se preso come film classico che vuole essere aderente al cinema action è davvero molto buono perché si adegua ad una narrazione semplice piena di rassicuranti cliché che distolgono poco l’attenzione da quello che interessa di più cioè l’azione esagerata. Rimane decisamente deludente il fatto che con tutto questo potenziale a livello di budget e di persone coinvolte (registi, budget e attori); il film non decida di spingersi più avanti con l’originalità che rimane circoscritta in alcuni riusciti virtuosismi di regia e nulla di più.

Andrea Arcuri