“Resident Evil : La Serie” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 14 luglio 2021

13 Lug, 2022

Ambientata tra il 2022 e il 2036, “Resident Evil : La Serie” racconta le avventure di Jade Wesker, figlia della nemesi di lunga data Albert Wesker. La ragazza è perseguitata dal suo passato a New Raccoon City, dalle connessioni di suo padre con la Umbrella Corporation ma soprattutto da ciò che è successo a sua sorella Billie. Tutto questo mentre deve combattere per la sopravvivenza in un mondo invaso da infetti assetati di sangue e creature folli. La narrazione procede su due linee temporali differenti. Incontreremo le giovani Billie e Jade nel 2022 mentre la sorella maggiore dovrà vedersela con orde di zombie nel lontano 2036.
 
Sicuramente parte molto interessante e incuriosisce ma pian piano che si procede si nota come, in alcuni (lunghi) frangenti sembra di assistere ad una versione della famosa storia che tutti conosciamo in ambientazione adolescenziale. La decisione di rendere le due sorelle assolute protagoniste paga anche le conseguenze di aver di fronte una storia votata all’intrattenimento giovanile, meno al dramma e con pochi spunti horror e più do tipo adolescenziale. Ovviamente stiamo parlando della story-line ambientata nel 2022 che vede le due ragazze alle prese con gli intrighi della Umbrella e i primi accenni di epidemia che verrà in futuro.
 
Poi c’è la parte nel 2036 che è sicuramente più avvincente, di maggior intrattenimento e soddisferà i fan più accaniti della saga e dell’horror in generale. Viene raccontato come l’epidemia ormai in corso è fuori controllo e non mancheranno mostri di ogni genere e le solite fazioni di sopravvissuti. Questa parte diverte, spaventa e intrattiene meglio anche se risulta a tratti simile ad altri prodotti già visti ma grazie alla sua natura più attiva e matura è sicuramente la componente migliore dello show.  
Sebbene si veda il tentativo da parte di Netflix di realizzare una serie di altissimo livello, sembra non aver ben chiara la direzione in cui vuole davvero andare. Per certi versi troppo simile a una generica serie di zombie come abbiamo visto altre volte a cui però bisogna aggiungere la componente giovanile che cerca di fare appiglio su un pubblico differente rispetto alle trasposizioni precedenti. Rimane la curiosità di vedere come andrà avanti in una prossima stagione soprattutto perché dopo la metà ci sono alcune introduzioni narrative di personaggi e contesti che la rendono decisamente più matura e interessante. 

Andrea Arcuri