“Conjuring Kesha” – Recensione Episodio 1. Disponibile su Discovery+

11 Lug, 2022

La serie è composta da sei episodi in cui la famosa cantautrice invita alcune celebrità a visitare con lei luoghi infestati o sinistri. Insieme ad esperti di paranormali viaggeranno negli Stati Uniti per esplorare misteriosi luoghi in cui si manifestano fenomeni paranormali. La speranza della cantante con questa serie è di mostrare che il soprannaturale non è solo miti e favole.
Il primo episodio è ambientato in uno dei posti più spaventosi che ci possano essere: un ex penitenziario dove sono morti circa 10.000 detenuti e famoso perché ci sono stati soprusi e maltrattamenti. Ospite di Kesha in questo episodio è la comica e attrice Whitney Cummings a cui poi si aggiungerà anche un demonologo. 
Già da subito si capisce il tono con momenti scherzosi e battute di ogni tipo ma allo stesso tempo, prima ancora di entrare “una presenza” afferra il polso della Cummings, che urla e cerca di tornare alla macchina. Tra testimonianze varie di una ex carceriera che ha lavorato nel carcere per quasi trent’anni e le due attuali proprietarie, scopriremo i primi racconti di presenze ed entità di vario tipo. Ad un certo punto si aggiunge un demonologo che cerca di spiegare un po ‘ le basi di miti,leggende e presenze e porta con sé alcuni strumenti per testimoniare l’eventuale presenza di fenomeni paranormali.
 
Seguono urla e sospiri e si va avanti così un po’ per tutto l’episodio, con Kesha che riprende dichiarazioni e location con una piccola telecamera mentre si vedono i vari operatori e la Cummings che si inquadrano tra loro con le classiche telecamera a mano. I sensori delle varie apparecchiature suonano soprattutto quando le due ragazze cercano di instaurare un dialogo con le presenze che si manifestano. Il tutto si svolge con momenti che vogliono essere inquietanti soprattutto tramite la costruzione scenica e musiche d’effetto e battute di Kesha e Whitney che vogliono smorzare la tensione. Si potrebbe anche andare avanti cosi e tutto sommato potrebbe anche essere un format che si distingue da tanti altri simili tipo “Mistero”, o “Cacciatori di Fantasmi” ma il problema è che questa serie cerca proprio di farsi seriosa e spaventare davvero.
 
Anche in questo caso si potrebbe sorvolare su tale ricerca della paura ad ogni costo e accettare questa scelta d’intenti ma lo show arriva ad un punto di rottura dove perde tutta la credibilità quando un demone dialoga con Whitney Cummings fingendo di essere una donna trans. La ragazza si convince che è il fantasma di un prigioniero trans e che ha sofferto per questa sua situazione. Lei stessa dichiara che una cosa ancor più spaventosa di tutte le uccisioni e le torture avvenute in quel luogo ,sia l’inferno che una persona trans potrebbe sopportare in prigione. Tutto questo è volutamente e smaccatamente un espediente per portare in questo show tutto un discorso legato alla dichiarazione di genere, ai diritti delle persone e cosi via. Nulla da dire ma risulta davvero fuori luogo e cosi come messo di cattivo gusto.
Gli spettacoli investigativi sul paranormale faticano a essere presi sul serio, “Conjuring Kesha” non fa altro che alimentare questo aspetto di prodotti scadenti e realizzati in maniera costruita.
 
Andrea Arcuri