“The Princess” – Recensione. Disponibile su Disney+ dal 1 luglio 2022.

1 Lug, 2022

Quando una bella e tenace principessa rifiuta di sposare il crudele sociopatico a cui è stata promessa in sposa, viene rapita e rinchiusa in una remota torre del castello del padre. Con il corteggiatore respinto e intenzionato a vendicarsi usurpando il trono, la principessa è chiamata a proteggere la sua famiglia e salvare il regno.

Semplice e diretto il film di Le-Van Kiet e livello di trama non presenta niente di nuovo e particolarmente originale rispetto a tanti altri di questo genere ma è la sua esecuzione a fare le differenza e regalare al pubblico un film che diventerà col tempo un vero cult. 

 

Sono circa 97 minuti di durata costituiti per la maggior parte, diciamo almeno 70 minuti, di combattimenti a più livelli tra la Principessa protagonista e una moltitudine di nemici dalle capacità più differenti. Si comincia nella stanza della ragazza contro un paio di tipacci arrivati per prenderla nel sonno, si continua lungo le scale della torre con i nemici che arrivano numerosi da ogni direzione poi è la volta del combattimento corpo a corpo con un boia alto più di due metri e cosi via…. Si parla quindi di una pellicola che non ha nessuna pretesa a livello moralistico ( si certo c’è la voglia d’indipendenza della ragazza, di poter decidere chi sposare e un femminismo che viene preso in causa ogni tanto) ma rimane un guilty-pleasure da prendere come un videogame diviso in livelli e nemici sempre più temibili…letteralmente.

 

Per quanto possa sembrare riduttivo e senza tante pretese, la realizzazione del film è di prim’ordine con Joey King che si rivela una guerriera instancabile e credibile, il cast di supporto dei villain ( Dominic Cooper e Olga Kurylenko ) volutamente sopra le righe ma senza esagerare e una serie di combattimenti ben coreografati e gustosamente violenti con molte punte di ironia. Tanto basta a “The Princess” per conquistare il suo pubblico e farsi voler bene rimanendo piacevolmente in testa per visioni successive in compagnia. 

 

Andrea Arcuri