“Spriggan” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 18 Giugno 2022

18 Giu, 2022

"Spriggan" - Recensione. Disponibile su Netflix dal 18 Giugno 2022
A Spriggan, un’antica civiltà un tempo governava la Terra con una conoscenza e una tecnologia che superano di gran lunga quelle del mondo moderno di oggi. Alcuni reperti di quel mondo antico si nascondono ancora in tutto il pianeta. In un presente in cui reti di comunicazione ad alta velocità coprono il globo e lo sguardo penetrante dei satelliti è in grado di smascherare qualsiasi segreto, gli eserciti di grandi nazioni lottano per scoprire e studiare questi artefatti dal “potere” inimmaginabile. Un’organizzazione chiamata ARCAM vuole proteggere per sempre questo passato. Gli agenti segreti scelti che ne fanno parte sono chiamati Spriggan.

L’opera è stata pubblicata in patria tra il 1989 e il 1996 da Hiroshi Takashige, il manga era  inizialmente considerato di nicchia e per poche persone. “Spriggan” ha visto la propria popolarità salire alle stelle tra la fine del millennio e gli anni successivi grazie a un adattamento cinematografico del 1998 supervisionato nientemeno che dal Katsuhiro Ōtomo di “Akira” e uscito in sala sia in Giappone sia in Usa e distribuito in Italia in home video grazie a Dynit. 

La serie lunga sei episodi di circa 45 minuti l’uno, racconta di questa faida tra gli Spriggan e le varie nazioni che vogliono conquistare i manufatti. Il disegno è tradizionale riproponendo lo stile semplice del manga originale e senza la voglia di volerlo rendere più accattivante o moderno quindi niente effetti in CGI o disegni 3D. La storia fila liscia tra cospirazioni, tradimenti e violenza senza freni. Molti dei personaggi più conosciuti del manga sono presenti nella miniserie di Netflix infatti i fan potranno riconoscere l’opportunista e intraprendente cacciatrice di tesori Yoshino, lo spriggan francese Jean Jacquemonde, la professoressa ed ex bambina prodigio Rie Yamabishi, i membri dell’Arcam Professor Mayzel, Miss Margaret e Yamamoto.  

Una serie che si pone l’obiettivo di ampliare ancora di più il suo pubblico sperando di vedere tantissimi altri episodi. La sua struttura, sebbene caratterizzata da una storia di fondo unita e coesa, ha anche il pregio di raccontare la ricerca di una reliquia per ogni episodio con relativo scontro ad ogni finale con il villain di turno. Ben narrata e bilanciata nel voler creare tensione grazie alla sue molte scene action ma riuscendo anche a portare avanti pian piano tutto quello che riguarda la ricerca delle reliquie e cosa possa significare per tutti quanti. Si nota con piacere la particolare caratterizzazione e profonda distinzione dei vari episodi a livello tematico o dei personaggi presenti; ad esempio nel secondo è presente il famoso Jean Jacquemonde con il suo stile inconfondibile che porta momenti di leggerezza oppure la puntata successiva tutta ambientata in una foresta plumbea e oscura. Questo permette di avere una serie variegata nella sua messa in scena a livello stilistico e di personaggi sempre diversi cosi da aumentare l’attrattiva.    

“Spriggan” è un prodotto Netflix riuscito sebbene non possa considerarsi indimenticabile perché non punta a stupire particolarmente. Forse è proprio la sua scelta classica e semplice a farne una serie tv che potrebbe davvero conquistare un nuovo pubblico e accontentare i numerosi fan del manga che possono cosi rivivere questa storia senza stravolgimenti.  

  
Andrea Arcuri