Qualcosa nella nebbia – Roberto Camurri. Presentazione Stampa

15 Apr, 2022

Qualcosa nella nebbia – Roberto Camurri. Presentazione Stampa

 

Ti siedi, e il suo accento doc di Fabbrico (provincia di Reggio Emilia) ti cattura così tanto che potrebbe farti credere che gli asini possano librarsi in volo.

Ma l’altra sera non si è parlato di asini.

Federico Russo, già speaker di Radio Deejay, è stato davvero abile a condurre l’intervista su vari ambiti, restituendo un Camurri a dimensione pubblica come pure a dimensione privata.

Partendo direttamente dal libro, lo stesso autore afferma che, se nei due testi precedenti a livello di scrittura arrivava la pancia prima della testa, “Qualcosa nella nebbia” è la risultante di un equilibrato mix tra questi due ‘stili’ di compilazione.

Camurri ha successivamente parlato dei suoi personaggi. Solitamente, ed è capitato anche in questa occasione, lo scrittore ruba molto dalla realtà per quanto attiene alle figure di rilievo, mentre invece tende a creare per tutti i caratteri che fanno da contorno alla storia. E’ emerso poi un elemento interessante riguardo i ritratti femminili che sono presenti nelle sue vicende. La creazione di questi ultimi ha pure lo scopo di una ricerca interiore da parte dell’autore e questo percorso lo può portare a trovare, nelle donne che crea, qualità o difetti che fino a quel momento erano in lui ma solo allo stato latente.

Parlando sempre di scrittura, Camurri ha detto che è nato tutto dai tempi della scuola primaria, in quanto affascinato dal foglio bianco che lui riempiva anche troppo. Oltre a questo, c’era pure la presenza in casa di una fornitissima biblioteca che di sicuro ha contribuito a parte della sua formazione. Solo in tempi successivi, partecipando a corsi di scrittura creativa, è stato capace di completare le sue letture attingendo a grandi nomi come Carver. Attraverso queste tappe e questi corsi è giunto alla consapevolezza di “poter leggere cose molto fighe, senza che nel libro morisse nessuno” (sic).

Normalmente, il modo degli scrittori si divide in due. Ci sono quelli che, quando scrivono, parallelamente si mettono a leggere con assiduità autori contemporanei e non. Ci sono altri, invece, che sospendono la lettura per evitare di essere influenzati o, peggio, di clonare qualcosa di già esistente. Camurri di solito appartiene a questa seconda schiera, anche se afferma di essere un accanito fruitore di serie tv soprattutto se si sta dedicando ad un romanzo.

Sul fronte familiare, le risposte di Camurri alle domande di Russo hanno evidenziato che in casa il suo ruolo è quello di membro della famiglia con specifiche mansioni. E’ contento del fatto che moglie e figlia lo tengano con i piedi per terra (anche perché non hanno letto nessuno dei suoi libri, a quanto pare).

Per quanto mi riguarda, sono molto curioso di quest’ultimo libro benché i due precedenti non mi abbiano completamente convinto perché a mio parere necessitavano di qualche ulteriore rifinitura strutturale. Entrambi i titoli precedenti, per quanto romanzi, risentivano molto della forma del racconto e credo che anche questa terza prova (ho sfogliato di sfuggita il sommario) non esuli da questo modulo. Anzi, per quel poco che ho potuto guardare, mi è parso di intuire che esista una ‘cornice’ narrativa in cui si innestano gli episodi relativi ai personaggi (e qui si potrebbe scomodare addirittura il Boccaccio…).

 

 

Enrico Redaelli per GlobalStorytelling