Voglia di viaggiare? Sì, ma in solitaria

31 Mar, 2022

Voglia di viaggiare? Sì, ma in solitaria

 

La pandemia e l’emergenza sanitaria hanno stravolto le nostre consolidate abitudini. Le limitazioni di movimento e la paura del contagio hanno condizionato inevitabilmente l’approccio verso tutto quello che riguarda una vita di relazione.

Dopo quasi due anni di continui lockdown, però, si percepisce una voglia di rinascita che si manifesta nel ritorno verso quell’azione che più di tutti esprime il senso di libertà: viaggiare. Ma attenzione, c’è una novità. La moda del momento è il solo travelling, ossia il viaggio in solitaria.

Come riportato dal bisettimanale Forbes, sono i millenials (persone nate tra il 1985 e il 2005) i veri protagonisti di questa nuova tendenza. Secondo i dati del sito Condor Ferries e del portale solotravelerworld.com il viaggiare da soli è una attitudine in crescita dal 2016 e che si sta consolidando negli ultimi tempi: infatti, il 55 per cento dei millennials intervistati ha dichiarato che partire, visitare un luogo e mangiare da soli non crea loro nessun problema, è una risorsa. Il desiderio di autonomia, non essere vincolato ad altri e l’idea di voler fare quello che si vuole quando si vuole sono le motivazioni che spingono i giovani ad intraprendere un viaggio in solitaria.

I single traveller rappresentano l’11 per cento del mercato e sono disposti a spendere il 50 per cento in più per l’alloggio. La maggior parte di loro sono donne e le mete più gettonate sono gli Stati Uniti, l’Europa e l’Australia.

E le altre generazioni? Il 58 per cento dei nati tra il 1981 e il 1999 (GenerazioneY) ha viaggiato almeno una volta da solo, mentre per i baby boomer (i nati tra il 1946 e il 1964) la percentuale si assesta al 47 per cento.

 

Davide Debernardi per Global Story Telling