Disagio psicologico e aiuti di Stato

22 Feb, 2022

Disagio psicologico e aiuti di Stato

 

È parere di chi scrive che il disagio psicologico e la sua cura siano temi fondamentali dell’era moderna; come sia, allo stesso modo, preoccupante la loro sottovalutazione.

La pandemia da Covid-19 e tutte le conseguenti restrizioni di questi due anni hanno messo a dura prova un equilibrio mentale generale già precario e al limite, soprattutto tra i giovani in età scolastica.

 

L’aggravarsi della situazione, forse, ha origini precedenti al periodo che stiamo vivendo ed è quello che sostiene il presidente degli psicologi italiani David Lazzari: “Non è solo la pandemia, è la nostra società che produce stress e malessere psicologico. Vanno potenziati gli strumenti pubblici di cura, in particolare i servizi psicologici e di psicoterapia perché oggi sono quasi inesistenti. Ma affrontare il tema solo a valle, con le cure, è del tutto inadeguato. Come psicologi chiediamo di attivare una rete di prevenzione e promozione delle risorse psicologiche proprio a partire dalla scuola. Lo psicologo scolastico non fa terapie ma aiuta il sistema scuola, studenti e famiglie, docenti e organizzazione, a fare prevenzione primaria, ad ascoltare ed intercettare il disagio prima che divenga disturbo”.

 

Ma qualcosa si muove. Le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio hanno approvato il bonus psicologico. È un provvedimento volto a potenziare l’assistenza per il benessere psicologico individuale e collettivo, anche mediante l’accesso ai servizi di psicologia e psicoterapia in assenza di una diagnosi di disturbi mentali, e per fronteggiare situazioni di disagio psicologico, depressione, ansia, trauma da stress.

 

In concreto, si tratta di un contributo economico che potrà arrivare fino a un massimo di seicento euro da spendere nel 2022. Questa cifra servirà a pagare sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti all’albo degli psicoterapeuti. Il contributo sarà parametrato alle diverse fasce Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente, costituisce il principale strumento di accesso a determinati bonus o prestazioni sociali agevolate) al fine di sostenere le persone con Isee più basso. Sarà escluso dal bonus chi ha un Isee superiore ai 50mila euro.

 

Secondo le previsioni questo intervento raggiungerebbe una platea di 16mila persone, un numero probabilmente insufficiente rispetto ai dati in possesso degli esperti, infatti: “La media ricavata da sessantasei ricerche realizzate a livello internazionale indica che, in epoca Covid, il 31 per cento della popolazione al di sopra dei diciotto anni ha una situazione di stress psicologico significativo che io chiamo fatica psicologica. Al di sotto dei diciotto anni questa percentuale sale al 50 per cento. Parliamo veramente di tanti italiani” precisa Lazzari.

 

 

 

Davide Debernardi per Global Story Telling