“Uncharted” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 17 Febbraio 2022

13 Feb, 2022

“Uncharted” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 17 Febbraio 2022

L’astuto ladro Nathan Drake (Tom Holland) viene reclutato dall’esperto cacciatore di tesori Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg) per recuperare una fortuna persa da Ferdinando Magellano 500 anni fa. Quello che inizia come un furto diventa una corsa mozzafiato in giro per il mondo per raggiungere il tesoro prima dello spietato Moncada (Antonio Banderas), di cui ritiene di essere il legittimo erede. Se Nate e Sully riusciranno a decifrare gli indizi e risolvere uno dei misteri più antichi della storia, troveranno un tesoro di 5 miliardi di dollari e forse anche il fratello, scomparso da tempo, di Nate… solo se impareranno a lavorare insieme.

Il cast scelto è davvero di prim’ordine con Tom Holland che sta ancora cavalcando l’onda per l’ultimo film dedicato a “Spider-Man”, il roccioso Mark Wahlberg nel ruolo di mentore, Antonio Banderas come villain e le giovani e lanciate Sophia Taylor Ali e Tati Gabrielle. In cabina di regia troviamo Ruben Fleischer che ha alle spalle due ottimi successi commerciali come “Benvenuti a Zombieland” e “Venom”. il tono scelto è sicuramente quello del film d’avventura, un po ‘ action e molto scanzonato con i personaggi sempre pronti alla battuta pronta e tanti effetti speciali per meravigliare il pubblico. L’ultimo tassello ma forse il più importante è il fatto che il film si basa sulla saga videoludica di grande successo “Uncharted” che può contare su quattro uscite più due spin-off.
Sbagliare era davvero difficile eppure il film non convince del tutto su alcuni fronti perché rimane in una sorta di limbo senza prendere una sua vera e propria strada a livello di messa in opera distinguibile da tanti altri prodotti similari. Al di là della trasposizione dei personaggi sul grande schermo rispetto alla loro fonte videoludica, a tratti il film sembra uno dei tanti dove un gruppo di eroi mal assortiti uniscono le loro forze per recuperare l’ennesimo tesoro. “Uncharted” non riesce ad essere mai davvero divertente perché i vari battibecchi tra i personaggi sono troppo ridondanti e non entusiasma nella sua componente misteriosa perché intricata il giusto andando avanti ad enigmi banali e facilmente risolvibili. Le scene d’azione riempiono certo gli occhi ma risultano esagerate e troppo irrealistiche mentre tra una e l’altra, la parte che dovrebbe avere funziona da collante è piena di spiegoni a volte poco utili. Il film inoltre propone ad un pubblico generalista delle grandi sale una storia più per famiglie e del tipico romanzo di formazione. Queste caratteristiche appiattiscono il ritmo della narrazione soprattutto durante il secondo atto rendendolo più banale del previsto.
 
Ma alla fine, cosa ha davvero di diverso da altri film del genere e soprattutto la sua componente fan-service viene rispettata?

“Uncharted” fa esattamente quello che era chiamato a fare cioè portare sul grande schermo e far conoscere al maggior numero possibile di persone questi personaggi e lo fa scegliendo di realizzare un film che punta sulla parte più action e perchè no, anche sull’esagerazione. In fin dei conti sulla sospensione dell’incredulità di alcune situazioni oltre il limite dell’impossibile, ci sono attualmente saghe lunghissime come “Fast & Furious” che proprio su questa prerogativa stanno basando il proprio successo riuscendoci ampiamente.
L’adattamento cinematografico del franchise ha ben chiaro i suoi intenti anche per chi conosce questa saga e li porta avanti nel migliore dei modi. Racconta elementi già noti ai fan riuscendo anche a modificarli leggermente in un formato adatto alla sala (perché non tutto quello che funziona in un videogame è d’obbligo che sia adatto per il cinema esattamente come la trasposizione libro/film). Quello su cui la pellicola differisce maggiormente è legato ad alcuni spunti delle origini di Nate e nella dinamica con il suo amico/mentore Sully. Superati certi meccanismi forse macchinosi e visti simili in altri film,  la storia torna più simile all’opera originaria con un viaggio in giro per il mondo alla ricerca di indizi sul tesoro di Magellano.

Andrea Arcuri