Teatro degli Arcimboldi – L’ATTIMO FUGGENTE in scena il 14 e 15 Gennaio. Recensione

15 Gen, 2022

Teatro degli Arcimboldi – L’ATTIMO FUGGENTE in scena il 14 e 15 Gennaio. recensione

Regia di Marco Iacomelli – Con: Ettore Bassi, Mimmo Chianese, Marco Massari, Matteo Vignali, Alessio Ruzzante, Matteo Napoletano, Matteo Sangalli, Leonardo Larini, Edoardo Tagliaferri, Sara Giacci.

Compito molto ambizioso, quello di elaborare una trasposizione scenica della famosa pellicola del 1989. Ma il teatro è anche ‘gioco’, fantasia, rampa di lancio per tantissime soluzioni. E la scenografia permette al regista di risolvere il problema dei diversi ambienti in cui si svolge la storia.

Il palco si presenta con due grossi pannelli obliqui di colore bianco, uno che ricopre grossa parte del fondale, l’altro collocato alla destra dello spettatore. Come oggetti, solo sei sedie che nei ripetuti cambi di scena a vista vengono spostate con apposite brevi coreografie. La proiezioni di immagini o di significativi fasci di luce sui pannelli e la diversa disposizione delle sedie permette agli spettatori di capire meglio il contesto.

La serata purtroppo è stata caratterizzata da un intralcio con l’audio e i microfoni in dotazione al Teatro degli Arcimboldi non sono stati in grado di sopperire alla situazione.

All’inizio, dicevo che il compito di realizzare questo spettacolo era ambizioso. E’ difficile dimenticarsi del film e soprattutto è difficile dimenticarsi della grande interpretazione di quel grande mattatore quale era Robin Williams. Bassi ha dalla sua che conserva ancora un’aria da bravo ragazzo che sicuramente serve al suo personaggio. Va detto, però, che il Keating apparso sullo schermo lascia indietro di molte lunghezze il Keating realizzato da Bassi. Forse da parte sua ci voleva un ‘peso’ recitativo più imponente.

Tra gli altri elementi del cast spiccano abbastanza Alessio Ruzzante (anche se a mio parere il suo personaggio appare come un po’ ridotto rispetto all’originale) e Mimmo Chianese, nella parte del protagonista (seppur bravo, presenta ancora qualche nota acerba).

A proposito di Bassi, non metto in discussione il suo talento. Nè tanto meno era un obbligo il dover per forza fare un’esatta replica del film. Però…

Non voglio nemmeno dire che debba essere precluso a nessuno fare una trasposizione scenica: non è che un libro debba rimanere tale per tutta la sua storia artistica e lo stesso vale per un film. Ma alla fine ci si alza dalla poltrona come certe volte ci si alza da un pasto senza essere stati saziati abbastanza.

Enrico Redaelli per GlobalStorytelling