“Voir” – Recensione in Anteprima . Disponibile su Netflix dal 6 Dicembre 2021

3 Dic, 2021

“Voir” – Recensione in Anteprima . Disponibile su Netflix dal 6 Dicembre 2021

Gli autori David Fincher & David Prior definiscono la docuserie ‘una serie di saggi visivi che celebrano il cinema e la connessione personale che ognuno di noi ha con le storie che vediamo sul grande schermo’.

Nel corso dei sei episodi di questa prima stagione viene fuori tutto l’amore e la passione per il cinema del grande regista David Fincher. Vengono scelti con cura i saggi e gli estratti messi insieme che vanno così a comporre un percorso multitematico ma anche preciso che Fincher vuole condividere con il pubblico.  Si parte da capolavori della cinematografia per poi parlare anche di altro. Il grande successo del film “Lo Squalo” diventa lo spunto dell’analisi della nascita dei blockbusters mentre il cult “Lady Vendetta” ci conduce al processo che deve seguire un soggetto nel vendicarsi e il fatto che la violenza immaginata sia concettualmente più forte di quella messa in realmente in scena. Si continua parlando di “Lawrence d’Arabia” per analizzare come spesso i personaggi protagonisti non ci piacciono e non devono per forza farlo per appassionarci, differente (e contrapposta) la puntata successiva dedicata al mondo dell’animazione e su cosa significa per un personaggio avere attrattiva. Televisione & cinema vengono messi a confronto ripercorrendo la loro storia, scopriremo quindi le varie conquiste tecnologiche ma soprattutto quale sia la differenza sostanziale che contraddistingue una storia vista tramite un serial oppure su grande schermo. L’ultima puntata è dedicata “48 Ore”. Il film di Walter Hill non è stato solo uno dei primi del genere “buddy-movie” ma all’interno porta avanti un discorso legato al razzismo.   
Raccontato con l’aiuto di una mezza dozzina di autori e critici cinematografici, tra cui Walter Chaw, Drew McWeeny, Taylor Ramos, Sasha Stone e Tony Zhou, la docuserie “Voir” si divide in sei episodi che vanno oltre la superficie di alcuni dei film più iconici mai realizzati per dimostrare quello che davvero rappresentano. Non solo “una serie di immagini in movimento” (in effetti la serie non si concentra sul lato più artistico) ma vengono fuori le motivazioni per cui alcuni film sono stati e sono ancora cosi importanti per la nostra cultura soprattutto perché legati a concetti più ampi e universali come la paura, l’aggregazione, il razzismo e il senso di vendetta .
Rimane solo un rammarico e dispiacere nel vedere queste puntate anche se non si può certo dire di esser di fronte ad un vero difetto tecnico. Quello che dispiace è il fatto che purtroppo la durata di ogni episodio supera di poco i 20 minuti totali. Risultano ecisamente troppo pochi per riuscire ad approfondire i tanti tempi importante che si prefigge di affrontare. Speriamo venga realizzata la seconda stagione. 

Andrea Arcuri