“Tick,Tick…BOOM!” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 19 Novembre 2021

17 Nov, 2021

“Tick,Tick…BOOM!” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 19 Novembre 2021

Un aspirante compositore di musical entra in crisi quando sulla soglia dei trent’anni si accorge di non essere prossimo a realizzare i propri sogni. La pellicola è l’adattamento cinematografico dell’omonimo musical di Jonathan Larson. Il film mette in scena il percorso travagliato pieno di turbamenti e drammi esistenziali che hanno portato Larson a produrre, per l’appunto “tick, tick…BOOM!”. 

La prima versione teatrale del musical fu concepita come un one man show caratterizzata da un allestimento minimale della produzione teatrale. Stiamo pur sempre parlando di un film che mescola la storia personale dell’autore in perfetto stile cinematografico ma mai didascalico con altri più astratti e da perfetto stile teatrale con messe in scena virtuosistiche. 

Nel film Miranda dissemina indizi e suggestioni della vita sconnessa di Larson che risulta piena di contraddizioni e di esagerazioni emotive presenti per tutta la durata del film grazie a moltissime immagini e dettagli visivi. In tal senso l’attore scelto, Andrew Garfield mette talmente energia nel personaggio che potrebbe anche rischiare di essere visto come maniacale e decisamente troppa ma a ben guardarle risulta coerente e quindi perfettamente funzionale al risultato.  

Il regista fa un lavoro incredibile con la grande quantità di materiale narrativo e musicale di partenza. Decide di realizzare qualcosa che rompe gli schemi per il suo essere sconnesso, avere toni completamente diversi e molto lontani da loro con il rischio di creare confusione nello spettatore.

Ne viene fuori un film decisamente e volutamente disordinato nella sua messa in scena sia a livello narrativo sia nelle emozioni che suscita ma questa è la sua forza. Per quanto alla fine si lascia vedere e sbalordisce per la bellezza delle sue coreografie e delle canzoni composte che perfettamente incastra bisogna ammettere che manca di un certo trasporto emotivo puro che possa nascere dalla riflessione. Tanta forza espressiva può estraniare e allontanare e forse il film aveva bisogno di più sottigliezza per suscitare maggiori emozioni per uno spettatore che si ritrova un po’ confuso dopo la visione.  

Andrea Arcuri