“Promises” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 18 Novembre 2021

14 Nov, 2021

“Promises” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 18 Novembre 2021

Quando arriva il grande amore travolge tutto quello che incontra. Alexander è un uomo con un’infanzia difficile alle spalle, finalmente felice con sua moglie e la loro bambina. Laura è una gallerista d’arte in procinto di sposarsi. Quando si incontrano a una festa capiscono al primo sguardo che non avranno scampo. Ma la vita sembra avere altri piani per loro. 

Partiamo da un presupposto: il film è stato sceneggiato, prodotto e diretto dall’autrice francese Amanda Sthers sulla base del suo stesso romanzo omonimo. Non possiamo sapere se in altre mani il film avrebbe avuto una riuscita differente ma rimane il fatto che l’autrice ha dato una direzione forse condizionata dall’essere prima di tutto scrittrice. Abbiamo così un film un pò troppo frammentato con continui cambi di scena e soprattutto temporali. I molti passaggi fra passato e presente da una parte creano interesse nel sapere cosa Alexander abbia passato nella sua infanzia ma a volte rende difficile seguire la trama e soprattutto lasciar crescere l’emozione.

Sthers alterna il melodramma romantico allo humor britannico soprattutto nelle scene con il trio di amici del protagonista. L’autrice commette l’errore più banale nella trasposizione libro/film cioè non sacrifica nulla del romanzo di partenza includendo tutti i dettagli e le digressioni cercando di convincere lo spettatore che libro e film possano trasmettere le stesse emozioni con lo stesso registro narrativo. Inoltre tutto l’ultimo atto si trascina con molta fatica rallentando la narrazione, altro errore da non fare nel mezzo filmico che vuole una maggior accelerazione proprio quando è il momento di tirare le somma. Così facendo il film porta lo spettatore a sperare in una conclusione molto più veloce stancandosi un pò troppo. 

“Promises” si regge soprattutto grazie alle interpretazioni del cast principale e in particolare mette al centro della storia il personaggio di Pierfrancesco Favino che conferma ancora una volta le sue ottime capacità recitative. La sua controparte e oggetto del desiderio è Kelly Reilly che purtroppo rimane spesso in secondo piano con un personaggio poco approfondito e quindi le sue doti risultano sprecate e poco usate. 
 
Si nota  una totale mancanza di leggerezza e fluidità che lasciano il posto alla ripetitività e ridondanza. La storia d’amore è sicuramente il punto centrale della pellicola ma pian piano perde d’intensità e diventa solo un motore narrativo per permettere di raccontare il passato di Alexander. Il pathos quindi non arriva mai alla sua massima espressione e risulta sempre bloccato sul nascere a causa dei continui flashback. 

Andrea Arcuri