“Strappare Lungo i Bordi” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 17 Novembre 2021

12 Nov, 2021

“Strappare Lungo i Bordi” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 17 Novembre 2021

 

In un racconto costellato di flashback e aneddoti che spaziano dalla sua infanzia ai giorni nostri, Zerocalcare percorre un viaggio in treno con Sarah e Secco, gli amici di sempre, verso qualcosa di molto difficile da fare. Sei episodi di circa 15 minuti percorrono i tempi della scuola in cui Zerocalcare si lamentava di ogni cosa e ogni scusa era l’incipit per nuovi contesti e trovate. 

 
Zerocalcare (nome d’arte di Michele Rech) in Italia è diventato un vero e proprio fenomeno culturale in grado di coinvolgere un pubblico multi variegato con delle trovate estetiche originali associate ad una comicità veloce e dissacrante. L’intenzione non è certo quella di creare le basi per una serie con una trama complicata e duratura. Piuttosto l’idea è quella di avere una serie di sketch di vario tipo e parentesi circoscritte che si aprono e chiudono il tempo di un contesto scenico e dove spesso il filo conduttore è un forte senso autocritico in cui è presente la capacità di essere noi i giudici più severi di se stessi riguardo tutti gli errori che inevitabilmente andiamo a compiere.

Lungo il proseguire delle puntate si nota anche una sorta di flusso di coscienza che viene fuori nel personaggio protagonista sempre messo in scena tra flashback, parentesi personali e riflessioni introspettive. In pratica vengono usati aneddoti personali per fare introspezione e addirittura elargire morali ma sempre senza grosse pretese o pedanteria.La serie corre veloce e i riferimenti spaziano in una compulsione schizofrenica con una scrittura a tratti geniale e un montaggio davvero molto serrato. 
Parlando della parte estetica è giusto far notare che lo stile presente nel fumetto è riconoscibile anche qui sebbene sia stato decisamente e visibilmente ripulito, ammorbidendo e rendendo meno grezze il risultato finale. Lo stesso non si può dire dei dialoghi che rimangono scurrili e pieni di imprecazioni infatti la serie è VM14. 

La serie quindi si incastra perfettamente in tutto il lavoro fatto da Zerocalcare ad oggi (fumetti, strisce, corti) perché non tradisce le sue origini anzi si adatta al mezzo che sceglie di usare per esprimersi portando avanti temi e stili ben definiti grazie al fatto che il lavoro fatto per Netflix è stato curato non solo nella struttura estetica ma anche e forse soprattutto nella scrittura.


Andrea Arcuri