“Con il Mare negli Occhi” – Recensione. Presentato alla Festa del Cinema di Roma

10 Nov, 2021

“Con il Mare negli Occhi” – Recensione. Presentato alla Festa del Cinema di Roma

Una ragazza calabrese appena tornata da Gorizia racconta a un’amica il suo viaggio: a guidarla verso il Friuli-Venezia Giulia è stato il folgorante incontro con la poesia e la letteratura di un certo Carlo Michelstaedter, filosofo e scrittore morto giovanissimo nel 1910. 

E’ evidente come il regista e sceneggiatore Paolo Magris si sia innamorato della città di Crotone. La scelta di ambientare il film in questo luogo meraviglioso è servito anche e soprattutto a livello di sceneggiatura per creare un forte contrasto tra la città di Gorizia dove è nato Michelstaedter, lo stesso Magris e la città di Crotone. Lungo questo viaggio e tramite il punto di vista di una donna originaria della città del Sud, il regista ha voluto rispondere a domande quali : Qual’è stato il motivo della tragica fine del poeta? E a chi appartiene quella strana ma familiare figura, intravista sulla spiaggia proprio alla fine del racconto di viaggio? 

Al di là quindi dei presupposti narrativi è doveroso far presente la messa in opera di “Con il Mare negli Occhi”. Certamente la sua narrazione che vuole essere a metà strada tra un documentario e una fiction risulta originale e coinvolgente visti i tanti spunti emotivi che affronta e di cui si fa carico. C’è la storia di una giovane donna che racconta un’esperienza molto personale, ci sono le esposizioni poetiche dell’autore in un contesto scenico diverso ma che narrativamente si uniscono al resto e ci sono divagazioni estetiche per valorizzare il territorio. Non era facile realizzare tutto questo e rimanere lucido con un obiettivo preposto senza annoiare il pubblico.

Paolo Magris riesce perfettamente a tenere ferme le redini di una storia molto coinvolgente a livello emotivo che intrattiene senza perdere mai di intensità quello che vuole raccontare. Tramite la sua macchina da presa e la direzione degli attori viene fuori tutto il suo amore per Crotone e lo scrittore Carlo Michelstaedter. Un film di questo tipo andrebbe visto e divulgato il più possibile per aumentare la conoscenza di un pubblico a volte troppo pigro e assuefatto. 

Andrea Arcuri