“Mio fratello, Mia sorella” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 8 Ottobre 2021

5 Ott, 2021

“Mio fratello, Mia sorella” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 8 Ottobre 2021


Alla morte del padre, Tesla e suo fratello Nikola si ritrovano, per un singolare patto successorio, a dover convivere per un anno sotto lo stesso tetto pur non essendosi più visti da vent’anni. La convivenza difficile innescherà scontri e continui battibecchi tra i due fratelli agli antipodi ma col tempo tutti forse troveranno pian piano un equilibrio dopo aver affrontato le proprie paure e segreti in un viaggio verso il perdono e l’accettazione di sé.

La particolarità di questo film che subito colpisce e convince lo spettatore è la presenza di un cast veramente unito e perfettamente in parte. Tutta la parte tecnica ed estetica è davvero ben curata come la scenografia, la fotografia e in generale le varie ambientazioni. In aggiunta a questo i personaggi si sviluppano nel corso del film anche grazie a dialoghi ben scritti che permettono al film di scorrere piacevolmente senza annoiare. Alessandro Preziosi porta in scena un’interpretazione diversa dal solita in un ruolo meno simpatico del solito e riesce a non esagerare mai nelle sue particolarità o caratterizzazioni un po’ fuori dalle righe. Claudia Pandolfi è sempre bravissima e molto convincente e ha una fortissima chimica con Preziosi. Nel cast ci sono anche la figlia Carolina (Ludovica Martino) e l’amica Emma (Stella Egitto), entrambe portano al film buone interpretazioni senza brillare particolarmente. Chi invece convince è il figlio minore di tesla cioè Sebastiano (Francesco Cavallo) che ha il compito molto difficile di portare un personaggio complicato e il giovane attore ne gestisce bene le sue difficoltà senza estremizzare troppo alcune sua caratteristiche evitando di renderlo una macchietta dedita al facile buonismo.

Il film procede nel migliore dei modi soprattutto perché riesce a trattare due temi molto delicati e importanti (la malattia di Sebastiano e il rapporto mancato tra Nikola e Tesla) portandoli avanti in maniera delicata e molto diretta. L’unico problema è legato al fatto che manca di respiro nel senso che i momenti più intensi e drammatici vengono interrotti spesso bruscamente e il cambio repentino tra una scena e un’altra ma soprattutto tra un certo sentimento e un’altro non permette di vivere appieno certe emozioni. Il finale potrebbe lasciare un pò con l’amaro in bocca perché tipico di certi film puntando sui soliti risvolti ma tutto sommato va bene anche cosi.

Andrea Arcuri