“Undressed” Stagione 5. Recensione Puntata 1 & 2. Disponibile su Discovery+
Due single di qualunque orientamento sessuale senza vestiti, un letto, 30 minuti per conoscersi: tra loro scoccherà la scintilla? Tutto questo è “Undressed” disponibile in esclusiva su Discovery+. Anche in questa nuova stagione i nostri protagonisti vengono catapultato in una stanza buia con solamente un letto illuminato e alcune istruzioni da seguire.
Nella prima puntata conosceremo Arianna & Umberto mentre Sara dovrà scegliere tra Carlo o…Rossella. I nostri protagonisti dovranno prima di tutto spogliarsi e accomodarsi insieme sul letto mentre uno schermo davanti a loro trasmetterà istruzioni, immagini e video. Tra momenti imbarazzanti e altri più spudorati il gioco procede in maniera divertita anche grazie a domande che stuzzicano e portano i concorrenti ad aprirsi sempre di più. Come ti senti in questa situazione? Quando hai fatto l’ultimo volta l’amore? sono alcune di queste ma ci sono anche sorprese inaspettate e giochi di seduzione come le gara di grattini o di baci. L’atmosfera pian piano si scalda tra una risata e un tentativo di avvicinamento…a volte goffo ma sempre simpatico.
Nella seconda puntata è la volta di Roussel & Vicky, un ragazzo originario del Camerun di Milano e una napoletana amante della pole dance. L’altra coppia è composta da Alessandro di Trieste e Selene di Verona. Se la prima coppia risulta essere da subito molto caliente, la seconda sembra leggermente più cauta nel conoscersi e concedersi. Le domande questa volte sono molto compromettenti su differenti fronti; Selene ha un figlio, cosa ne pensa Alessandro? Vicky usa sex toys anche nella coppia, Roussel l’accetterà? Questa volta le sorprese sono legate ad un cambio di intimo per Alessandro e Vicky deciso dai rispettivi partner.
Inizia nel migliore dei modi la nuova stagione di “Undressed”, con una forma leggermente rinnovata e ancora più tecnologica. Non vediamo l’ora di conoscere come persone differenti si svestono “a prima vista” e fanno conoscenza per valutare la propria affinità.
Andrea Arcuri
