“Dune” – Recensione. Al Cinema dal 16 Settembre 2021

15 Set, 2021

“Dune” – Recensione. Al Cinema dal 16 Settembre 2021

Dune di Villeneuve ha il delicato compito di cercare di catturare l’attenzione degli spettatori che non hanno mai letto l’opera originale ma , come spesso capita, quelli che conoscono alla perfezione e in maniera ossessiva le faide familiari intergalattiche raccontate da Frank Herbert. 

Il regista decide nel puntare nella ampia resa scenica come similmente aveva fatto con i suoi precedenti lavori come “Blade Runner 2049” e “Arrival”. La fotografia è davvero riuscita e la colonna sonora sontuosa con una precisa e voluta lentezza di fondo che si lega alla perfezione con tutto il comparto tecnico ed estetico. Inoltre la storia che viene raccontate è fedele a quella del romanzo di Frank Herbert.

“Dune” riesce ad essere pura fantascienza e introdurre un nuovo universo fatto di personaggi, casate, pianeti e tanto altro senza assomigliare a nulla di già visto con anche l’aggiunta, in alcuni frangenti, di dialoghi filosofici che rallentano la narrazione ma che ampliano ancora di più il discorso di una saga cosi imponente nella trama e nei significati. Il film riesce a puntare su un concetto che solitamente è il principale difetto di altre opere :  si prende i suoi tempi e non corre mai anche perchè pensato come una trilogia sa benissimo di avere tempo per sviluppare ogni suo aspetto nel migliore dei modi. 

Altro fattore che potrebbe esser percepito come un difetto è lo stile del regista Denis Villeneuve che dona al film cioè un rigore che lo rende freddo e austero. Tanta serietà può essere soffocante ma anche in questo caso è chiara scelta stilistica di forte trasporto e rigidità che ben contestualizza il peso di quest’opera cosi maestosa. Seguire il film richiede tanto lavoro da parte del pubblico anche perché la trama è spesso complessa e spesso le maggiori rivelazioni e svolte narrative vengono affidate alla componente visiva.

Denis Villenueve parte, usa e sa benissimo gestire alcuni fattori legati ad un tipo di cinema che chiede di esser visto da un pubblico attivo e non passivo, che sia concentrato e non svogliato e pieno di voglia di farsi conquistare e non solo assecondare. Stiamo parlando di un tipo di cinema che fanno solo grandi  autori come Villeneuve e pochi altri.  

Andrea Arcuri