“Atlas” – Recensione. Al Cinema dal 8 Luglio 2021

8 Lug, 2021

“Atlas” – Recensione. Al Cinema dal 8 Luglio 2021

Appassionata di arrampicata, Allegra è vittima di un attacco terroristico che costa la vita ai suoi amici. Annientata dalla paura verso gli altri e dal desiderio di vendetta si ritira nella sua solitudine. Per tornare a godere della vita, Allegra deve intraprendere una lunga lotta con se stessa. In questo contesto incontra Arad, un giovane rifugiato del Medio Oriente. 

Il regista Niccolò Castelli da una precisa impronta al suo film: il realismo. Cerca di farci vivere tutte le sensazioni e cambi di umore di Allegra e dei vari personaggi che incontra lungo il suo difficile percorso fatto di sofferenze fisiche ed emotive. Inoltre usa inquadrature molto strette sui personaggi segnati dai propri pensieri che quasi quasi vengono fuori dagli stessi volti da quanto la telecamera gli rimane vicina. Matilde De Angelis ci regala una nuova prova di attrice davvero immensa, il suo sguarda passa dalla spensieratezza nei flashback di divertimento con gli amici ad uno sguardo fisso e “vuoto” dopo l’incidente. Ma poi incontra un mediorientale (Helmi Dridi) e tutto cambia. Se all’inizio le intenzioni erano vaghe e mosse da un senso di rabbia, pian piano scopre che lui non è “il nemico” ma un’altra vittima di situazioni legate alla religione.

Bisogna certo ammettere e precisare che l’assenza di spettacolarità, una tendenza a dilatare i tempi riflessivi, i tanti silenzi e un movimento ridotto quasi al minimo possono limitare la pellicola. Tutti questi possono essere considerati fattori limitanti per attirare e intrattenere il pubblico, a questi poi si aggiunge una quasi totale assenza di veri discorsi etico/sociologico che potevano essere usati come spunto riflessivo. 

Tutto sommato “Atlas” è un film semplice e diretto che affronta un tema attuale ma senza essere eccessivamente pedante o didascalico e soprattutto evita di caricare troppo la vicenda con trame o significati secondari. Altro fattore positivo è la totale assenza di buonismo, davvero una rarità in tempi dove ci si sente obbligati a mostrare sempre e solo il lato buono delle cose. Racconta alcuni fatti reali e tangibili, debolezze fisiche e psicologiche insieme ai tanti dubbi che possono sovrastare chiunque in una situazione del genere.

Andrea Arcuri