Tutto questo potrebbe essere tuo – Jami Attenberg. Recensione

1 Lug, 2021

Tutto questo potrebbe essere tuo – Jami Attenberg. Recensione

Non so come funzionino i passaggi per le scelte della copertina di un libro. Non so quanto peso abbia l’autore e quanto incida il peso della casa editrice in merito a questa procedura.

Al di là di questo, l’immagine che introduce il volume è perfetta e molto efficace.

Uno sparuto gruppo di persone assiste all’operazione di una saracinesca che viene sollevata a svelare un essere umano dalle proporzioni gigantesche rispetto a quelle di chi sta assistendo alla scena.

Il disegno, effettivamente, non è messo a caso, perché il libro presenta le vicende di una famiglia dai risvolti molto oscuri. Il pretesto nasce dal capofamiglia, dotato di un ego spropositato, che è in punto di morte a causa di un infarto.

Da questo evento è possibile per il lettore scoprire, anzi, scoperchiare, una serie di dinamiche familiari decisamente torbide che riguardano un po’ tutti i componenti del gruppo familiare.

Per raccontare questo la struttura è interessante.

C’è un’interazione di fondo tra gli elementi della storia, ma prevale la forma di una sorta di monologo interiore. Praticamente, chi legge si trova ad assumere la parte di uno psicanalista che mette in pratica la sua terapia. Spiccano subito i contrasti tra madre e figlia relativamente ai reciproci legami con il parente in fin di vita, ma poi il bubbone si ingrandisce…

Non si salva nessuno, sono tutti pazienti che devono risolvere il loro io più interno.

Il dramma, poi, non si limita al nucleo ristretto dal momento che anche la generazione successiva risente indirettamente delle azioni di questo Pater Familias.

Suggerisco uno spunto ma non posso spiegarlo più di tanto perché il rischio spoiler è sempre in agguato. Nell’insieme “Tutto questo potrebbe essere tuo” ha qualche vaga rassomiglianza con i rapporti che intercorrono tra i personaggi del Don Giovanni di mozartiana memoria.

Il ritmo ha anch’esso le sue peculiarità.

Ai primi capitoli, rapidi ed istantanei, seguono quelli decisamente più ampi nella trattazione, dove svettano alternativamente madre e figlia. Ma questi squarci monografici poi coinvolgeranno anche altre figure e serviranno all’autrice per dosare meglio il veleno della faccenda.

Dopo aver ultimato “Tutto questo potrebbe essere tuo” rimango molto colpito per la completezza con cui sono descritte le situazioni e le sfaccettate psicologie dei singoli protagonisti. Non conoscevo Attenberg -mea culpa!-, ma dopo questo libro andrò di sicuro a cercare qualche altro suo titolo, per verificare se, anche in altri scritti, si possono riscontrare impianti narrativi caratterizzati da dettagli così verosimili.

Enrico Redaelli per GlobalStorytelling