“Army of the Dead” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 21 Maggio 2021

16 Mag, 2021

“Army of the Dead” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 21 Maggio 2021

 
Ambientato a Las Vegas dopo un’invasione di zombie che l’ha lasciata in rovina e isolata dal resto del mondo. Scott (Dave Bautista), ex eroe della guerra contro gli zombie che ora cucina hamburger alla periferia della città, viene avvicinato dal boss di un casinò Bly Tanaka (Hiroyuki Sanada) e riceve una proposta incredibile: formare una squadra, entrare nella zona di quarantena infestata dagli zombie per recuperare 200 milioni di dollari sepolti nel caveau del casinò prima che la città venga bombardata dal governo entro 32 ore. Scott accetta spinto dalla speranza che la ricompensa possa aiutare a riconciliazione il rapporto con la figlia Kate.
Zack Snyder ha chiaramente avuto poca pressione e totale libertà per realizzare questo ibrido tra zombi/heist-movie di due ore e mezza. Il risultato è un film molto godibile, pieno di colpi di scena, esagerato su vari aspetti, ridicolo in alcuni frangenti ma proprio per questo…irresistibile nel suo complesso. 
 
Questo è un film spensierato che toglie il tipico tono epico usato dal regista con maggior dose di ironia a buon mercato. Chiaramente si rifà ai blockbuster di Michael Bay ma senza censura e meno patinato, quel tipico stile dove i cattivi si capiscono ancora prima che aprano bocca e sappiamo benissimo quanto i personaggi secondari sono usa e getta prevedendo quasi la loro dipartita. Per gli amanti dello stile che il regista ci ha ormai abituato in quasi tutti i suoi film precedenti fatto di rallenty e virtuosismi di ogni tipo, bisogna dire che questa volta abbiamo a che fare con una narrazione più lineare proprio come nel suo film d’esordio, quel “L’Alba dei Morti Viventi” del 2004 che aveva spianato la strada sugli “zombie che correvano”. Zack Snyder non si adagia a rifare se stesso in maniera pigra e ancora una volta riesce a realizzare una distopia della società in chiave moderna che per quanto prevedibile riesce anche a suggerire e introdurre alcune novità come la divisione gerarchica tra zombie lenti, altri più veloci e addirittura una classe superiore al potere. Inoltre c’è anche una chiara presa di posizione politica molto esplicita infatti non sono pochi i riferimenti ironici a Donald Trump.  
 
Certo rifacendosi ad uno stile e meccaniche di trama già logore risulta molto prevedibile, in alcuni punti schematico e forse le due ore e mezza si fanno sentire. In definitiva queste sono particolarità di un genere che volutamente è stato creato per procedere in un certo modo. Rimane un pò di dispiacere nel notare che, nonostante la lunghezza, alcuni rapporti fra i personaggi non vengono ben sviluppati eppure erano stati creati personalità e dinamiche interessanti.
 
Una cosa è certa; non ci sarà mai una versione “SnyderCut di “Army of the Dead” perché questo è un film di Zack Snyder al 100%.  
 
 
Andrea Arcuri