“Una Donna Promettente” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 24 Giugno 2021

9 Mag, 2021

“Una Donna Promettente” – Recensione.
Al Cinema dal 24 Giugno 2021

Tutti erano convinti che Cassandra Thomas (Carey Mulligan) fosse una giovane donna promettente…fino a quando un evento misterioso ha stravolto il suo futuro. Sembra che ora sia diventata una donna che ogni notte si faccia volutamente sedurre da uomini che la portano a casa per approfittare di lei ma, nulla è come appare. La ragazza ha un’intelligenza perfida e un’astuzia provocante e ogni suo comportamento poco adeguato ha un preciso scopo per rimediare ai torti del passato.

Prima di tutto bisogna dire che siamo molto contenti per il ritorno in grande stile di Carey Mulligan. L’attrice inglese si era fatta conoscere per “An Education” con cui aveva anche vinto il premio Oscar come Miglior Attrice, successivamente aveva alternato pochi ruoli di forte richiamo commerciale con altri in film forse più sconosciuti che sono passati inosservati. Con “Una Donna Promettente” torna alla ribalta facendosi riconoscere come uno dei personaggi più importanti e ,eglio scritti e recitati della nuova stagione cinematografica. Questo ruolo mette in risalto tutta la sua bravura con enorme merito della regista e sceneggiatrice Emerald Fennell che ha realizzato e scritto questo bellissimo personaggio oltre a dirigere con mano ferma un grande film.
 
Siamo di fronte ad una dark-comedy che non punta tanto alla dialettica con continue battute pungenti e dal molteplice significato ma sta tutto nella narrazione e nel susseguirsi di fatti mettendo in scena una fortissima intelligenza di scrittura. Il suo più grande pregio sta nel fatto che non esagerare mai in nessuna delle sue componenti ma le espone in maniera chiara e precisa. Possiede un’estetica semplice che punta a non distinguersi particolarmente ma la regia è sinuosa e mai banale, la nostra Cassie riesce anche a concedersi una bella love-story senza che questa diventi smielata o stucchevole. Ad un certo punto la situazione e il tono del film cambia radicalmente ma non assistiamo ad esagerazioni sul versante splatter, sessuale o moralistico e pur raccontando una storia drammatica che prende forma nel terzo atto non si ha mai la sensazione che questa venga sfruttata per generare pietismo o lacrime facili.

Se vogliamo trovare alcuni difetti possiamo notare come nel finale troppe situazioni si risolvono in un modo troppo corretto e un po’ consolatorio in maniera forse forzata. Si ripete quella tendenza al buonismo ad ogni costo tipico del cinema mainstream. Rimane in ogni caso un film che, oltre ad una straordinaria protagonista e la capacità di non calcare la mano su tutti quello che mette in scena, riesce a rappresentare un archetipo di personaggio consumato dal dolore e dalla rabbia in maniera differente rispetto a tanti altri

Andrea Arcuri